Legambiente, Wwf e Comitato Tutela Territorio di Trecasali offrono la possibilità di vedere, forse per l’ultima volta, i paesaggi condannati ad essere asfaltati dall’autostrada Tirreno-Brennero.
Prati, seminativi, rive fluviali, boschi ripariali, siepi e filari: un mosaico di ambienti con caratteristiche di pregio, tanto da ospitare la popolazione di Falco cuculo più importante d’Italia. Nel corso dell’escursione sarà possibile vedere questi ed altri animali e diventare testimoni di un patrimonio oggi particolarmente minacciato (nella foto l’area denominata “Paradiso”, nella golena del Taro).
Ritrovo sabato 25 maggio alle ore 16.30 ai fontanili nei pressi di Viarolo, in strada del Lazzaretto (vedi sotto la mappa).
Partenza, a piedi, alle 17, rientro previsto per le 19. È consigliato abbigliamento comodo e un binocolo. In caso di maltempo la visita sarà rinviata a sabato 25 maggio, stessi orari.
Con questa iniziativa le associazioni ambientaliste vogliono rimarcare ancora una volta l’inutilità di una nuova colata di cemento e asfalto che con il miraggio di collegare l’A15 AutoCisa all’A22-AutoBrennero in realtà unirà solo Ponte Taro a Trecasali: 8,5 chilometri di nuova autostrada che attraverseranno 2 Siti di Interesse Comunitario, più di 70 ettari di suolo consumato, al costo di 513 milioni di euro di cui 30 per nuove strade, cosiddette “complementari”. I comuni interessati sono Trecasali, principalmente, e Parma, Fontevivo, Fontanellato per brevissimi tratti, ma “gratificati” con nuove strade complementari, e Sissa per la viabilità di cantiere.
La bretella TiBre è una minaccia concreta per il tanto decantato cuore della Food Valley, senza che nemmeno vi sia un vantaggio trasportistico. L’unico significato a questo moncone di autostrada (dato che non vi sono i finanziamenti statali per completare l’opera fino a Nogarole Rocca nel veronese, e la recentissima sentenza della Corte dei Conti aggrava ulteriormente il quadro, “vietando” la defiscalizzazione del credito d’imposta per autofinanziarsi) è dato dal ventilato collegamento con la strada Cispadana per cui sono previste ulteriori opere complementari nei comuni di Parma, Sorbolo, Mezzani, Colorno e Torrile.
In gioco c’è il futuro del territorio parmense: dopo i proclami, giunti da tante parti, sul consumo di suolo zero è ora di passare dalle parole ai fatti, modificando la pianificazione. Non è detta l’ultima parola sulle colate di cemento, Legambiente, Wwf e Ctt faranno la loro parte.