Centinaia di automobilisti, in uscita dall’Autocisa al casello di Fornovo (PR), hanno approvato l’iniziativa realizzata delle associazioni ambientaliste per informare sull’ulteriore aumento del pedaggio di una delle autostrade che già risulta tra le più care d’Italia. Nessuno degli automobilisti contattati era al corrente che il primo tratto della bretella autostradale Tirreno-Brennero sarà completamente a carico degli utenti dell’autostrada A15, con la tassa occulta dell’aumento del pedaggio autostradale del 7,5 per cento ogni anno per otto anni (l’aumento medio del pedaggio autostradale in Italia nel 2013 è stato del 2,91 per cento). Così, una tratta che inizialmente veniva a costare 10,00 euro, salirà a 17,83 €, quasi l’80 per cento in più.
Restano ovviamente tutte le considerazioni già rese pubbliche sugli impatti ambientali della Ti-Bre. La bretella autostradale è di fatto una nuova colata di cemento e asfalto nella pianura parmense, che con il miraggio di collegare l’Autocisa all’A22 del Brennero, si fermerà invece nel piccolo comune di Trecasali. Si tratta di 8,5 chilometri di nuova autostrada che attraverseranno 2 siti protetti della rete Natura 2000 senza alcuna compensazione ambientale, più di 70 ettari di suolo consumato, al costo di 513 milioni di euro, di cui 30 per nuove strade, cosiddette “complementari”.
WWF, Legambiente e comitati da sempre chiedono che le ingenti risorse rese disponibili dalla concessione autostradale siano destinati ad interventi di riqualificazione del territorio.
Oltre a Legambiente e WWF, al sit-in hanno partecipato: il Comitato per la tutela del territorio di Trecasali, il Comitato contro l’autostrada Cremona-Mantova e contro la TiBre, il Coordiamento dei comitati per l’ambiente della Lombardia.