Passante Nord, per Autostrade sarà a pagamento

Fonte: Repubblica.it Bologna

La tangenziale di Bologna? Sarà a pagamento. Per tutti. E’ quanto emerge da uno studio di Autostrade, datato fine 2012, sul passante Nord, l’infrastruttura da anni al palo che (in teoria) dovrebbe decongestionare la tangenziale-autostrada spostando il traffico più a Nord, attraversando la pianura bolognese. Ma da questo studio, diffuso dal consigliere regionale pd Giuseppe Paruolo in un post sul suo sito, la stessa società Autostrade manifesta qualche dubbio sull’efficacia dell’opera. Che però gli enti locali assicurano di voler portare fino in fondo.

“Fra le cose che contiene” lo studio “e che meriterebbero di essere discusse ne cito due”, scrive Paruolo nel post. “La prima è il fatto che si prevede che anche la tangenziale debba diventare a pagamento”. E il consigliere cita dal documento: “per gli utenti del nuovo sistema tangenziale il suo utilizzo sarà a pagamento tramite un sistema free flow multilane con portali installati su ogni tratta elementare”. Ma “allora scusate, e tutti i discorsi relativi alla banalizzazione della tangenziale che fine fanno?”, si chiede Paruolo.

“La seconda è che gli studi di traffico dimostrerebbero che con quel passante il beneficio per l’intasamento della tangenziale sarebbe comunque molto ridotto”. In particolare, scrive autostrade, “sia al 2018 sia al 2035 non si evidenzia un netto miglioramento dei livelli di servizio delle complanari che si mantengono diffusamente su un los e”. Los, spiega Paruolo, “è il livello di servizio, espresso su una scala che va dal migliore a al peggiore f. Tradotto, non aspettiamoci che il traffico in tangenziale migliori significativamente. Tutto quello sforzo, e il risultato atteso è comunque insufficiente? anche questo è un aspetto su cui sarebbe il caso di interrogarsi”.

Per Paruolo, renziano, la questione è semplice: vale la pena continuare a spingere per un’opera con queste caratteristiche, di cui la stessa autostrade ammette i limiti? “procediamo come se si potesse giustificare un sacrificio enorme in termini di risorse e di territorio quasi a prescindere dalle caratteristiche dell’opera. Sembriamo clienti entrati dal concessionario per acquistare una vettura con le idee chiarissime, ma a cui il venditore sta cambiando via via motore, modello, colore, interni, optional. La cosa singolare – scrive Paruolo- è che noi continuiamo a chiamare l’auto col nome di quella che volevamo comprare, anche se ormai è evidente che si tratta di tutt’altro”.

Invece il passante, che all’inizio aveva un tracciato più lungo e diverse caratteristiche, è ormai altro. “Possiamo andare avanti ad oltranza in questo gioco senza dire con chiarezza quali sono le nostre condizioni irrinunciabili? perché tocca a noi, alla politica, ai difensori dell’interesse collettivo, dire che in assenza di quelle condizioni, in assenza di un chiaro e conclamato interesse collettivo, il sacrificio di territorio e di risorse non è giustificabile. Senza continuare a portare avanti questo gioco del cerino con autostrade (che peraltro nello studio riconosce che le evidenze sono tali da ‘mettere in discussione la sostenibilita’ trasportistica dell’interventò) per vedere chi finirà per scottarsi le dita…”.