Passante Nord, è ora che la politica abbandoni scelte scellerate

È di ieri l’ennesima notizia sull’inutilità del Passante Nord di Bologna. Se non bastassero ancora le prese di posizione di associazioni, comitati e cittadini che da anni si battono contro quest’opera faraonica, utile solo ai costruttori, si è aggiunto lo studio di Società Autostrade datato fine 2012, ripreso ieri dal consigliere regionale Paruolo.

Dallo studio emergerebbe come la tangenziale di Bologna, una volta costruito l’ipotetico passante, verrebbe trasformata in una strada a pedaggio. Gli studi dei dati di traffico di autostrade inoltre, avvalorerebbero la tesi che la nostra associazione sostiene da anni: il Passante Nord non è utile nemmeno per ridurre efficacemente il traffico sull’attuale tangenziale di Bologna!

Insomma un’opera impattante ma che nelle modalità decisionali mostra come la sua realizzazione sia ormai un obiettivo fine a se stesso: l’autostrada come idolo dello sviluppo del territorio, indipendentemente da qualsiasi valutazione seria di costi-benefici.

Legambiente auspica per l’ennesima volta che l’amministrazione bolognese faccia definitivamente marcia indietro sul Passante Nord: è indispensabile che la classe politica dimostri di essere in grado di programmare il futuro, sganciandosi dagli interessi forti e avvicinandosi al cittadino.

Costruire nuove strade ed autostrade in una regione fortemente cementificata, e ad altissimo rischio per quanto riguarda la qualità dell’aria, non può nemmeno portare benefici economici all’economia locale. Cementificare ulteriore territorio a scapito delle colture di qualità non serve a ridare slancio al settore delle costruzioni: serve un immediato sblocco del patto di stabilità, con l’investimento dei fondi su un piano per le città che guardi ad un programma pluriennale di riqualificazione energetica e sismica dell’esistente, oltre che alla messa in sicurezza del territorio.

In senso più generale, a livello di scelte statali e regionali, è di estrema urgenza dirottare gli investimenti su nuove strade ed autostrade verso una mobilità pubblica e sostenibile, ed i problemi di bilancio di Tper degli ultimi giorni ne sono la dimostrazione.