Il suolo è una risorsa finita e non rinnovabile che svolge fondamentali funzioni ecologiche e fornisce beni e servizi insostituibili come il cibo, il riciclo dei nutrienti, la regolazione del ciclo idrologico. L’impermeabilizzazione del suolo– ovvero la copertura del terreno con materiali impermeabili come il cemento o l’asfalto – è una delle principali cause di degradazione dei suoli nel contesto dell’Unione Europea. L’impermeabilizzazione concerne principalmente i terreni agricoli fertili e comporta innumerevoli impatti ambientali che si traducono poi in rilevanti costi economici: perdita di biodiversitá e di paesaggio, incremento del rischio di inondazioni, riduzione della ricarica delle falde, accumulo di inquinanti, incremento delle temperature. Il motore di questo processo è l’espansione urbana e infrastrutturale. A livello europeo si stima che ogni anno vengano occupati da nuove urbanizzazioni circa 1000 km2 di terreno, un’area pari alla cittá di Berlino.
Nell’ambito della Strategia Tematica sul Suolo (COM (2006) 231), la Commissione Europea ha evidenziato la necessitá di sviluppare delle buone pratiche per mitigare gli effetti negativi dell’impermeabilizzazione sulle funzioni del suolo. Successivamente, la Tabella di marcia per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse (COM(2011) 571) ha stabilito che entro il 2020 le politiche della UE dovranno tenere conto degli impatti derivanti dall’occupazione del suolo con l’obiettivo di raggiungere un consumo netto di suolo pari a zero per il 2050.
In coerenza con questi obiettivi, i Servizi della Commissione Europea hanno predisposto il documento “Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo” (SWD(2012) 101 final/2). Queste linee guida raccolgono e illustrano esempi di politiche, normative, misure fiscali, piani urbanistici, campagne informative e molte altre best practices adottate in tutta la UE per ridurre o mitigare il consumo di suolo. Il documento è rivolto agli enti competenti in tema di pianificazione e uso del territorio (a livello nazionale, regionale e locale), ai professionisti e ai portatori di interesse e, piú in generale, a tutti i cittadini.
Gli esempi di buone pratiche raccolti mostrano che, adottando approcci innovativi e integrati nella pianificazione territoriale e urbanistica, è possibile limitare il consumo di suolo e la conseguente impermeabilizzazione. Limitare il consumo dovrebbe infatti avere la prioritá sulla mitigazione e la compensazione, poiché l’impermeabilizzazione dei suoli è un processo pressoché irreversibile. Per fare questo occorre utilizzare al meglio il potenziale di sviluppo all’interno delle aree urbane attraverso, ad esempio, la riqualificazione e il riuso delle aree dismesse. Le misure di mitigazione includono invece l’utilizzo di materiali permeabili, la promozione delle “infrastrutture verdi”, l’uso diffuso di sistemi di raccolta e laminazione delle acque meteoriche. L’adozione di misure di compensazione per migliorare le funzioni del suolo in luoghi diversi da quelli oggetto di urbanizzazione andrebbe invece prevista solo laddove le misure di mitigazione in situ non risultano sufficienti.
Le linee guida sono state ufficialmente presentate nel corso della conferenza internazionale “Bonifica dei terreni contaminati e impermeabilizzazione dei suoli” tenutasi a Bruxelles il 10-11 maggio 2012. Il documento è disponibile on-line in tutte le lingue comunitarie al seguente indirizzo: ec.europa.eu/environment/soil/sealing_guidelines.htm
Per alcune lingue, tra cui l’italiano, è stata anche prodotta una pubblicazione a stampa ai fini di una sua piú facile divulgazione tra i portatori di interesse degli Stati membri: