Il Passante Autostradale a Nord di Bologna taglierà per circa 30-40 chilometri l’intera provincia, attraversando le campagne di Castenaso, Budrio, Ozzano dell’Emilia, Granarolo, Castelmaggiore, Bentivoglio, Calderara di Reno e altri comuni. Si tratta dell’opera più impattante prevista su questo territorio: se realizzata, trasformerebbe in maniera irreversibile gli assetti ambientali, agricoli e urbanistici del Bolognese, incentivando inoltre il traffico su gomma.
Nonostante i dubbi di associazioni, comitati e cittadini, proprio per l’impatto e la reale utilità dell’opera, ma anche la sua priorità in una fase di crisi economica come quello che sta attraversando il Paese, è ferma l’intenzione della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Bologna e di alcuni Comuni a voler procedere nella realizzazione dell’intervento. In particolare è proprio per la sua dimensione economica (circa 1,3 miliardi di spesa) e infrastrutturale che rende del tutto evidente come non si possa trattare di un “adeguamento della viabilità esistente”, ma di una vera e propria nuova infrastruttura autostradale.
Per questi motivi Legambiente ha presentato una Denuncia formale alla Commissione europea, a cui spetterà la decisione sulla legittimità della procedura di realizzazione dell’opera. Già nel 2009, a seguito di un reclamo presentato dall’associazione ambientalista, la UE aveva dato comunicazione che per assicurare la conformità al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni nel caso di realizzazione del Passante Autostradale di Bologna sarebbe stata necessaria una gara di appalto. All’epoca la procedura d’infrazione fu chiusa dopo che le Autorità italiane si erano impegnate in tal senso. Legambiente, nel suo esposto, ha sottolineato come dalle notizie di stampa sarebbe intenzione delle Autorità italiana realizzare l’opera senza alcuna gara, in quanto verrebbe considerata un adeguamento dell’autostrada esistente. La richiesta di Legambiente alla Commissione è di intervenire per assicurare la reale applicazione del diritto comunitario in materia di infrastrutture e appalti.
Nella nota di Legambiente, la Direzione nazionale e il Comitato regionale, sottolineano come fin dall’inizio della discussione sulla proposta di Passante autostradale si sia scelto un approccio costruttivo per risolvere i problemi della mobilità di Bologna. Legambiente ha infatti proposto, assieme ai comitati, soluzioni alternative più utili, meno impattanti e dispendiose, che interverrebbero “sul serio” ampliando la sede attuale della tangenziale di Bologna. Un’operazione che non consumerebbe un centimetro di territorio agricolo – mentre il Passante Nord distruggerebbe 720 ettari di terra ed eliminerebbe 8000 ettari di colture di qualità –, e che sarebbe molto più economica, con circa 500 milioni di euro di investimenti. Oltretutto i dati di traffico sulla rete autostradale evidenziano un calo rilevante che riguarda sia le auto che i Tir in tutta Italia, Bologna compresa, e a maggior ragione la priorità di spesa deve riguardare il potenziamento del trasporto ferroviario e integrato per le persone e le merci.