Fonte: Il Resto del Carlino Bologna
Tanti i punti contestati dall’associazione ambientalista: il progetto, ricordava nella nota in cui annunciava la presentazione dell’esposto, prevede un cambio di destinazione d’uso dell’area (oggi agricola), variando gli strumenti urbanistici del Comune, “grazie ad un accordo fortemente voluto dalla Giunta Draghetti”, ma e’ “l’ennesima forzatura delle regole urbanistiche che questa Regione si e’ data, oltre che un ennesimo danno al territorio”.
Legambiente aggiungeva inoltre che “sono numerosi i tecnici e gli stessi addetti ai lavori che in questi mesi hanno segnalato disagio e sdegno riguardo le modalita’ e i contenuti dell’operazione”. Il nuovo quartier generale rossoblu’ nasce, accusava Legambiente, con una modifica dei Psc e in nome di un “rilevante interesse pubblico” che pero’ e’ “poco evidente” per Legambiente, mentre sarebbero chiarissimi la “perdita di suolo agricolo in piena campagna, operazioni immobiliari e cambi di destinazione di terreni appartenenti a privati”. Rammarico, poi, per la posizione della Regione: “L’assessorato guidato da Alfredo Peri ha scelto di non entrare nel merito delle scelte portate avanti dalla Provincia di Bologna” e per Legambiente e’ “una sconfitta della politica, senza considerare che questa regione continua a pagare un prezzo altissimo in termini di consumo di suolo, e di fronte all’ennesimo uso degli accordi di programma a danni del territorio la strada risultava obbligata”.
Infine, Legambiente, sottolineava di annoverare fra i suoi attivisti anche tifosi rossoblu’ e spiegava che a suo parere “la vicenda abbia ben poco a che vedere con l’attivita’ agonistica e di club, che puo’ essere portata avanti senza essere legata ad interventi immobiliari cosi’ impattanti su ambiente e territorio”. Contro il nuovo centro sportivo, oltre all’associazione ambientalista, si erano schierati anche il Comitato contrario al Passante Nord e qualche esponente del Pd, anche se la stragrande maggioranza del partito aveva blindato il progetto.
Dopo un lungo iter e numerose obiezioni, il semaforo verde al centro e’ arrivato il 28 marzo, con l’ok della Conferenza dei Servizi a cui e’ seguita la sottoscrizione dell’accordo di programma tra il sindaco di Granarolo Loretta Lambertini, il vicepresidente della Provincia, Giacomo Venturi e il presidente del Bologna, Albano Guaraldi.
La società rossoblù: “Siamo tranquilli, è un atto dovuto”
Il presidente del Bologna Fc Albano Guaraldi ha preferito non esprimersi sull’apertura di una indagine conoscitiva sul progetto per il centro tecnico a Granarolo Emilia. Da quanto trapela dalla società, in ogni caso, la notizia è stata accolta con ‘’serenità’’, dal momento che, essendoci un esposto di Legambiente, l’avvio di accertamenti da parte della Procura era ‘’un atto dovuto’’.