Fonte: Repubblica.it Bologna
Pugno duro del Comune di Bologna sugli immobili abusivi. Il lavoro del nucleo speciale della polizia municipale ha portato alla luce in questi mesi oltre 150 beni costruiti illegalmente sia in città che in provincia, dove si concentrano la maggior parte delle “case fantasma”. Nell’elenco rientra di tutto, dai casolari edificati in barba a ogni norma di legge ai mini-illeciti, come tettoie abusive, verande dei ristoranti allargate di nascosto e giardini ristretti per far spazio a un deposito.
I casi. “Loro insistono, ma io da qui non mi muovo. Se il Comune mi caccia, prendo una roulotte e mi piazzo di fianco alla casa”. Quando il sindaco Dozza governava su Bologna, il signor Adriano, che oggi ha 54 anni, abitava già in via Di Paderno. Immersa nel verde dei colli, la sua villa s’affaccia su distese di campi e vigneti. Fino a quando, “per i troppi debiti”, dice lui, l’immobile di famiglia negli anni Novanta viene venduto, e Adriano si trasferisce suo malgrado nella ex casa del custode. Abusiva, hanno messo nero su bianco i vigili. Ora Palazzo d’Accursio ha sequestrato il terreno. Beffa del destino per chi, tra un ricorso contro il Comune e l’altro, nella vita fa l’imprenditore edile. “Mi sono rivolto a diversi tribunali, finora mi è sempre andata male ma non mi arrendo, mi resta ancora mezzo ettaro di terra”. Sul quale da anni chiede, senza successo, il permesso di costruire.
Chi va a cena in una pizzeria in via Corticella, non sa che anche qui c’è un abuso: è una grande veranda, dichiarata illegale dalla polizia municipale. Altrove, dove dovrebbe esserci un parcheggio, è spuntata una palazzina di pregiata fattura. E poi depositi al posto dei giardini. Con l’invisibile mano del costruttore che in alcuni luoghi ha innalzato una dépendance semi-nascosta ai passanti.
In via Bellacosta l’occhio cade subito su una Porsche parcheggiata davanti al cancello di una bella palazzina: qui il proprietario ha abbattuto la serra in metallo del giardino, costruendone un’altra in muratura. “Abusiva” pure questa. Un commercialista, che si dichiara proprietario della palazzina, rigetta le accuse. “Qui è tutto in regola”.
In via Persicetana i vigili hanno messo a verbale un intero appartamento “fantasma”, con tanto di magazzino, due autorimesse e perfino una corte comune con una piscina prefabbricata di 18 metri.
Il record degli illeciti spetta a via del Pilastro. In un punto dove dovrebbe esserci solo uno spiazzo, ecco un edificio di un piano. Gli appartamenti sono quattro. E chi ci abita (in affitto) non sa nulla: “Stiamo qui da due anni ma non è mai venuto nessuno del Comune a dirci di andar via” dicono tre ragazzi, aprendo appena la porta. E se durante il giorno si presentasse un vigile, qui non troverebbe nessuno: “Noi siamo sempre al lavoro nei cantieri”.