Il PSC di Formigine pare ormai in procinto di essere approvato definitivamente, dopo un percorso lungo e discusso, che come è noto ha visto anche la presentazione di esposti alla Procura di Modena.
Crediamo vada riconosciuto che il PSC prevede, rispetto ai decenni scorsi, una significativa riduzione del trend di espansione residenziale e di consumo di suolo.
Questo però non è sufficiente perchè il suolo è un bene comune, limitato e non rinnovabile, ed è indispensabile evitare il suo consumo, soprattutto quando non è necessario.
Il dimensionamento complessivo del PSC è di 2.500 alloggi (820 in aree di nuova espansione, 210 alloggi dalla riqualificazione dell’esistente , 1.470 di residuo del PRG vigente)
La popolazione attuale è di oltre 34.000 abitanti, mentre l’obiettivo limite individuato dalla Provincia (e dal programma elettorale del centrosinistra) è di 36.000 abitanti.
Il PSC non considera affatto le centinaia di alloggi sfitti e inutilizzati presenti sul territorio, che non sono ancora stati censiti e monitorati nonostante questo venga richiesto da anni.
Non occorre una laurea in matematica per comprendere che vi è un sovradimensionamento e che si potrebbero tranquillamente evitare almeno gli 820 alloggi previsti in aree di nuova espansione.
Colpisce anche la previsione di ben 17 ettari di possibili nuove aree produttive, che andranno ad aggiungesi ai diversi ettari di residuo del PRG vigente ancora da realizzare.
Non viene invece considerata la mole enorme di aree dismesse presenti nel comprensorio, che potrebbero essere utilizzate per localizzarvi la eventuale necessità di nuove zone produttive.
Si potrebbero salvare 170.000 mq di territorio agricolo, attraverso un accordo con Provincia e comuni limitrofi in questa direzione.
E’ innegabile che le aree per nuove espansioni residenziali e produttive previste dal PSC produrranno, se e quando saranno attuate, ulteriore consumo e cementificazione del territorio ed urbanizzazione di terreni attualmente agricoli.
Questo può ancora essere evitato rivedendo il PSC ed impostando finalmente, anche a Formigine, una politica urbanistica che miri al “consumo zero” di territorio, stralciando le nuove espansioni e limitandosi alla riqualificazione dell’esistente ed ai residui del PRG vigente.
Riteniamo inoltre indispensabile subordinare la adozione dei Piani Operativi Comunali all’esaurimento dei residui del PRG vigente ed al censimento degli alloggi e degli edifici non residenziali sfitti o inutilizzati.
Riteniamo infine necessario approfondire il tema dell’opportunità di approvare PSC e RUE in assenza degli esiti delle verifiche della Procura sugli esposti presentati e valutare se questo espone gli strumenti urbanistici a possibili ricorsi al TAR, le cui conseguenze potrebbero creare problemi di assai difficile soluzione.