Depositata in Regione la proposta di Legambiente Emilia-Romagna

Sulla necessità di fermare il consumo di suolo, la politica sembra concorde, ma gli atti concreti non vedono mai la luce.

In Emilia Romagna, sempre più patria del cemento, i tempi a disposizione della Regione per varare un documento, sono ormai agli sgoccioli, prima che si blocchino i lavori in vista delle elezioni.

Dopo tanti annunci e  promesse non mantenute dalla politica, oggi martedì 11 febbraio è stata depositata in Consiglio regionale una risoluzione per arrivare ad una legge che concretamente ponga un freno al cemento in Emilia-Romagna.

La proposta lanciata a novembre da Legambiente era stata accolta da 10  consiglieri regionali, in modo trasversale, che si erano impegnati a portarla in aula.

Il deposito della mozione è un successo dell’iniziativa, ma il rischio concreto è che si vada incontro ad una “melina” tattica utile ad avvicinarci a fine mandato; soprattutto è importante che anche i consiglieri che non hanno aderito sappiano raccogliere la richiesta di cittadini e società civile, che in modo trasparente chiedono interventi concreti per salvare la nostra campagna.

Serve quindi tenere accesi i fari sui lavori del consiglio, e mettere i consiglieri dei vari partiti, PD in testa, di fronte alle proprie responsabilità.

Per sostenere la causa, firma con il tuo nome e fai firmare on-line la petizione contro il consumo di suolo!

Sono molti infatti gli esponenti del mondo della politica, dell’associazionismo, della cultura e dell’imprenditoria agroalimentare che hanno deciso di sostenere la petizione lanciata da Legambiente per dire basta al consumo di suolo in Emilia-Romagna.

Da Oliviero Toscani a Luca Mercalli, passando per gli scrittori Valerio Varesi e Pino Cacucci, per arrivare ai referenti regionali di Libera e del CAI, e al segretario della CGIL di Parma, c’è una bella fetta di società civile che ha deciso di sostenere la petizione lanciata da Legambiente Emilia-Romagna.

Sul versante delle istituzioni hanno firmato la petizione, tra gli altri, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, e il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovannelli, il Senatore Giorgio Pagliari e diversi assessori comunali.

Non mancano anche soggetti del mondo dell’agroalimentare, uno dei settori di punta dell’economia regionale: dal presidente del Consorzio del Culatello di Zibello, all’amministratore delegato dell’azienda conserviera Mutti, al presidente del Consorzio di Bonifica Parmense.

Ricordiamo che il ritmo di urbanizzazione a cui si è assistito negli ultimi 30 anni in regione Emilia-Romagna è oltre 8 ettari al giorno: trend che è rimasto inalterato e senza efficaci interventi normativi fino all’inizio della crisi economica.  Nel quinquennio 2003-2008 si è urbanizzata un’area di campagna con capacità agricola sufficiente per la sussistenza alimentare di un’intera provincia. Oggi sul territorio regionale sono in progetto od in fase di realizzazione ben 5 autostrade.