Lo scambio sugli antichi mestieri del Parco del Delta

Pubblicato il 21 Gennaio 2014 da in Parchi di Vita

articoli_0337_01Torniamo al Parco del Delta: grazie alla disponibilità dell’Ente Parco, saranno con noi alcune delle persone chiave per la conoscenza degli antichi mestieri che si svolgevano nei parchi di mare..in modo da costruire il percorso tra gli antichi mestieri da proporre ai ragazzi delle scuole medie.

Ci accolgono alla sede del Parco Pierluigi Zanni, un dipendente del Parco ormai in pensione, che si è sempre occupato della gestione delle Valli, e che si è reso disponibile a ragionare assieme ai ragazzi del valore ambientale, ma anche economico ed occupazionale della corretta gestione delle Valli. Assieme a lui Luciano Gardellini, un “fiocinino” ormai in pensione. Abbiamo scoperto che, oltre alla pesca autorizzata delle anguille, tipicità del Delta del Po, si affianacava anche un lavoro “illegale”, che era quello del fiocinino: pesca di frodo fatta per sopravvivenza, e non a fini commerciali, poichè la fame mordeva e la necessità di sfamare la famiglia era al primo posto. Un’attività non retribuita, ma che porta con se la storia di un territorio che non possiamo non raccontare nel nostro progetto.

Il terzo referente è Pier Carlo Farinelli, una vita a fare il Capovalle. E’ lui il detentore della conoscenza su tutti gli aspetti vallivi connessi alle attività lavorative: gestione della pesca e delle acque, connesse sia all’agricoltura che alla produzione del sale. La persona giusta per fare un cappello introduttivo su tutte le attività che si svolgevano all’interno dell’area del Parco.

A Margine, grazie a Enrico Ferraccioli, abbiamo anche potuto approfondire gli aspetti storici delle tipiche imbarcazioni che navigavano sul Delta, e la scomparsa degli artigiani e falegnami che le costruivano. Un antico mestiere ormai ufficialmente scomparso, perchè sostituito dalla produzione di barche in fibra di vetro industriali, più leggere e meno costose…un lavoro che, ahinoi, non potremmo quindi integrare nel nostro progetto.

L’ultimo passaggio è sulle saline: l’utlimo salinaro rimasto oggi non è potuto essere con noi alla riunione, ma lo incontreremo sicuramente negli incontri di formazione, visto che ha dato la sua disponibilità a far visitare ai ragazzi la salina di Comacchio, e spiegare a loro la bellezza e la difficoltà di questo antico mestiere anch’esso in via di estinzione…Francesco Farinelli infatti è l’unico salinaro rimasto sul territorio!

Un bel risultato anche per questa giornata! Il prossimo passo sarà tornare in montagna, per scopire i mestieri del bosco! Continuate a seguirci!

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