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Approvata in Assemblea la nuova legge regionale sui rifiuti

Finalmente vede la luce la legge frutto di un percorso condiviso tra cittadini, associazioni e Comuni partito quattro anni fa.

Il 30 settembre alle ore 14 è stata approvata dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna la proposta di legge regionale rifiuti.

Questa legge è partita come proposta di iniziativa popolare, lanciata da associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e WWF, centri di ricerca come l’Ecoistituto di Faenza, Comitati, Gruppi, Amministratori locali e cittadini, e fatta propria, attraverso un voto in consiglio da 60 comuni e 1 provincia, per essere poi recepita dall’attuale Giunta regionale con cui è stato concordato un testo fra Comitato promotore e Amministrazione Regionale. Le associazioni, plaudono all’approvazione della nuova legge regionale sui rifiuti.
Un percorso lungo, cominciato 4 anni addietro, che ha anche visto limature e mediazioni sul testo originale presentato dai promotori, ma che pone le basi per un nuovo modello di gestione dei rifiuti, basato sull’economia circolare e su un meccanismo economico che premia i comuni virtuosi ed aiuta gli altri ad organizzare sistemi di riutilizzo e di raccolta adeguati, con l’obiettivo di arrivare alla tariffazione puntuale su tutti i comuni della regione entro il 2020.

In particolare questa Legge introduce:

  • un nuovo criterio di efficienza della gestione dei rifiuti basato sulla riduzione degli sprechi ed in particolare sulla riduzione dei rifiuti non riciclati, che sostituisce il criterio di percentuale di raccolta differenziata spesso taroccato;
  • obiettivi al 2020:, 20-25% di riduzione, 73% di RD 70% di riciclaggio, max 150 Kg procapite non riciclati;
  • un meccanismo economico automatico e progressivo di premiazione dei comuni che minimizzano sotto il 70% della media regionali i rifiuti non inviati a riciclaggio con meccanismo di reperimento certo dei fondi ed una dotazione minima di 5 milioni l’anno;
  • la tariffa puntuale obbligatoria per cui la parte variabile del rifiuto è commisurata ai rifiuti prodotti, in particolare a quelli non riciclabili, responsabilizzando il singolo utente;
  • la costruzione nei comuni dei centri del riuso abbinati ai centri di raccolta;
  • obbligo della selezione degli ingombranti ai fini della preparazione per il riuso e del riciclaggio;
  • introduzione del compostaggio di comunità;
  • previsione dei centri di ricerca sul rifiuto residuo per eliminare gli errori di progettazione che non permettono a prodotti scartati di essere riciclati;
  • la ricerca sul rifiuto residuo finalizzata a modificare la progettazione di beni, materiali di consumo attualmente ancora non riciclabili;
  • un meccanismo economico automatico e progressivo che incentiva i comuni che minimizzano i rifiuti a smaltimento;
  • una maggiore trasparenza nell’informazione sulla gestione;
  • finanziamenti alla trasformazione del servizio per porta a porta, tariffa puntuale, i centri del riuso, le azioni di riduzione dei rifiuti, l’impiantistica del riciclaggio;
  • coinvolgimento delle associazioni ambientaliste nella definizione dei regolamenti e della distribuzione dei fondi;

Siamo fieri di aver raggiunto l’obiettivo.Da domani comincia il lavoro vero per tradurre la legge nei piani e nelle pratiche, sconfiggendo le resistenze di chi in questi anni ha opposto una resistenza feroce alla legge per continuare a riempire discariche ed inceneritori. Tutti noi vigileremo sul percorso attuativo della legge, affinché gli obiettivi non restino solo sulla carta ma che pongano realmente l’Emilia Romagna come modello da seguire a livello nazionale