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Ri-Evoluzione Urbana: affrontare la sfida ambientale dalle città

Con questo articolo annunciamo la nascita di “Ri-Evoluzione Urbana“: una rubrica, uno spazio sul nostro blog dedicato al tema della sfida climatica e ambientale con una lente di ingrandimento puntata sulle città. 

PERCHÉ “RI-EVOLUZIONE”

Tra i significati del verbo “evolvo”, in latino, c’è l’idea di “cambiare rispetto a prima”. Tutti noi, col tempo che passa, subiamo un processo di continuo cambiamento e questo è dovuto al fatto stesso che stiamo vivendo.  
Si può riassumere proprio così il concetto di “evoluzione“: sono i cambiamenti, a cui sono andati e continueranno ad andare incontro tutti gli esseri viventi nel corso di milioni di anni. 

A cambiare, però, non siamo soltanto noi. Nei secoli, anche le condizioni dell’ambiente che ci circonda sono cambiate e continueranno a farlo. 

Se ci mettessimo a studiare la storia climatica del pianeta Terra, scopriremmo che i mutamenti del clima non sono soltanto un tema politico caro a noi “ambientalisti catastrofisti” del XXI secolo – come qualcuno sostiene -, ma di un qualcosa di fisiologico che ci ha sempre riguardato. 

Dalle glaciazioni del Pleistocene fino a passare ai cosiddetti “periodi caldi” romano e medievale, i cambiamenti del clima hanno spesso messo a dura prova la sopravvivenza di alcune specie viventi. Proprio come accade ora. Gli umani – e probabilmente anche gli altri esseri – non se ne sono mai curati più di tanto, salvo quando si sono ritrovati ad avere a che fare con eventi catastrofici. 

Perché curarsene ora, dunque? Perché i cambiamenti climatici di oggi sono diversi, molto più rapidi, intensi ed estesi rispetto al passato: infatti, oggi non si può più parlare di cambiamenti ciclici e naturali, ma si deve parlare di vera e propria crisi climatica. Inoltre, cosa ancora più importante, sono causati proprio dalle attività umane a seguito dell’emissione di gas climalteranti. Nel 2000 infatti il geologo Paul Crutzen ha coniato il termine antropocene, una nuova era geologica dominata dall’impatto dell’uomo sugli ecosistemi.

Sono numerosissimi gli studi riguardanti il fatto che le attività antropiche, dalla Rivoluzione Industriale in poi, stiano contribuendo ad alimentare il cambiamento climatico (tra i tanti, il recente report dell’IPCC Climate Change 2021: the Physical Science Basis). 

E perché “Ri-Evoluzione”? Perché, mai come oggi, necessitiamo di un cambiamento profondo rispetto a prima. Perché ancora una volta dobbiamo evolverci, adattarci e mitigare, per poter sopravvivere in condizioni ambientali che stanno cambiando velocemente e per garantire la sopravvivenza a tutte le altre specie. E, infine, perché per vincere la sfida climatica e ambientale c’è bisogno di una vera e propria rivoluzione.

 

Cambiamento di temperature dal periodo 1850/1900 rispetto all’aumento di concentrazione di CO2 (da IPCC)

 

PERCHÉ “URBANA”

 Ci viene facile pensare – abituati come siamo a vivere in città – che una percentuale significativa della superficie terrestre sia già stata edificata. Ebbene, non è così.

Le aree urbanizzate occupano soltanto il 2% della terraferma e, ciò nonostante, sono responsabili per quasi l’80% del consumo di energia globale e per l’emissione di circa il 60% di gas a effetto serra.

Dei 7.7 miliardi di abitanti del pianeta Terra, più della metà risiede nei centri urbani. Il trend sembra tutt’altro che in diminuzione: si stima che, entro il 2050, il 68% della popolazione mondiale (che nel frattempo avrà raggiunto i 10 miliardi) abiterà in città.

È facilmente intuibile – oltre che dimostrato –  che a causare la maggior parte delle emissioni di gas serra a livello globale siano proprio le città. Addirittura, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Sustainable Cities, il 52% delle emissioni urbane arriverebbe da appena 25 delle maggiori megalopoli mondiali.

Maggiore è il benessere economico delle popolazioni urbane, maggiori le probabilità che si sfruttino attività ad alto consumo di combustibili fossili: questo l’assunto del ricercatore Daniel Moran, autore di uno studio comparato presso la Norwegian University of Science and Technology.

Tornando al titolo della rubrica, dunque, perché la nostra “Ri-Evoluzione” dovrà essere “Urbana”? 

Potremmo utilizzare una citazione marveliana. Perché “da un grande potere derivano grandi responsabilità“. Nelle città più grandi, oltre all’inquinamento, si concentra il potere economico e politico dei Paesi. È in virtù della loro stessa sopravvivenza che vanno fatto scelte orientate ad un cambiamento profondo, di cui possano beneficiare tutti. 

L’obiettivo di non fare aumentare la temperatura terrestre oltre i 2 gradi non può essere perseguito senza il coinvolgimento delle città. Le megalopoli sono la causa del problema, ma in questo momento non possiamo fare altro che augurarci che possano diventare parte della soluzione. 

Come ogni cambiamento profondo, non si può pensare che sia indolore. La ri-evoluzione passa per lo stile di vita e gran parte delle abitudini che accompagnano gran parte di noi fin dalla nascita. La sfida è complicata, ma l’obiettivo è uno dei più nobili che l’essere umano sia mai stato in grado di porsi. 

DI COSA SI TRATTERÀ 

Perché dedicare del tempo alla lettura di questa rubrica, dunque?

  • Analizzeremo “lo stato dell’arte” della sfida ambientale e ai cambiamenti climatici a partire dalle città. 
  • Faremo rassegna di ciò che riterremo interessante dall’attualità.
  • Racconteremo alcune pratiche ed esempi virtuosi, anche quelli che in questo momento devono ancora essere inventati. 
  • Intervisteremo alcuni esperti e protagonisti della ri-evoluzione.