Clean Cities fa tappa a Bologna: presentato il “pagellino” della città
In città 42 giornate di sforamento della concentrazione di polveri sottili e di No2 nel 2020. Necessario mettere da parte il mezzo privato e puntare su una mobilità più condivisa e che favorisca l’uso dei mezzi pubblici.
Occorre che gli obiettivi di riduzione del traffico del PUMS e del Patto Lavoro e Clima vengano sostanziati in fretta e con azioni coerenti
I costi sanitari e sociali del traffico e dell’inquinamento (non solo automobilistico) della città di Bologna sono ancora troppo elevati: tanti, troppi i morti e i feriti sulle strade (7 feriti ogni mille abitanti nel 2020), senza contare le 42 giornate di sforamento della concentrazione di polveri sottili e No2, oltre il valore limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (20 microgrammi/m3 sulla media annuale) e fra i principali responsabili di malattie cardio-polmonari. Anche nel 2020 – anno in cui abbiamo viaggiato poco in automobile – l’inquinamento si attesta nella media delle città della pianura Padana, quindi in testa alle città più inquinate d’Europa, con notevoli conseguenze anche sul nostro reddito: il 4,5% dei nostri guadagni è il prezzo che paghiamo e che si traduce in perdita di anni di vita, ricoveri ospedalieri, giornate di lavoro – come valutato da uno studio europeo sull’inquinamento commissionato dall’EPHA a CE Delf (ottobre 2020).
Questi i dati più rilevanti presentati oggi a Bologna a conclusione della tappa emiliano-romagnola di Clean Cities, nuova campagna di Legambiente che dall’8 marzo al 10 aprile intende accendere i riflettori sul ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza più ecologica e sostenibile.
Dagli indicatori di risposta sul traffico risulta buona l’estensione di piste ciclabili (prevista nel PUMS), a cui si sono aggiunti però solo 10 km di corsie ciclabili nel 2020; è sufficiente l’offerta dei mezzi (da Ecosistema Urbano e CittàMEZ 2020), sopra la media italiana, ma al di sotto dell’offerta delle città europee; gravi invece i ritardi sul Sistema Ferroviario Metropolitano. Buona l’offerta di servizi di sharing mobility, bici, e-bike, monopattini e auto elettriche, ma resta evidente che l’offerta Trasporto pubblico locale legata allo sharing nei prossimi anni deve aumentare soprattutto nelle periferie, estendendola anche ai comuni della città metropolitana dove attualmente non è prevista.
Il PUMS della Città Metropolitana (tra i primi ad essere approvato in Italia) è in fase attuativa: vedremo se la città, dove la prima linea di tram è prevista nel 2026, saprà recuperare il ritardo accumulato sul trasporto collettivo ad elevata capacità rispetto ad altre realtà anche italiane di analoga dimensione urbana. Il trasporto pubblico in futuro dovrà essere completamente elettrico: Milano, come Torino e Bergamo lo hanno promesso entro il 2030, Cagliari entro il 2035. Bologna preferisce ancora il metano, per altro fossile: non migliora la qualità dell’aria e non riduce le emissioni CO2.
La pagella della città, una sintesi delle performance locali sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico, è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa a cui hanno preso parte il direttore di Legambiente Emilia-Romagna Paola Fagioli, il presidente del Circolo Legambiente Bologna Claudio Dellucca e il resposabile Mobilità sostenibile di Legambiente Onlus, Andrea Poggio. Un’occasione per presentare buone pratiche locali e regionali in merito ai temi trattati, per favorire un momento di confronto con l’amministrazione locale e con i cittadini e per fare il punto sui programmi d’investimento del Recovery Fund in ambito urbano.
La pagella della città di Bologna
Indicatori di stato (dati 2019 o 2020): 3/5 CROCI ROSSE – EMERGENCY
Auto/100 ab ACI |
53 |
N. morti per incidenti stradali ISTAT | 18 |
N. feriti per incidenti stradali ISTAT | 2.500 |
PM10 in micro grammi/m3 – media annuale 2020 | 24 |
costi inquinamento €/ab / anno | 1.781 |
% sul PIL pro capite dei costi inquinamento | 4,5% |
Indicatori di risposta (sul traffico): 3/5 MEDAGLIETTE
Obiettivo 2030 | ||
ciclabili città metropolitana 2019 | 248 km | 969 km |
nuove piste ciclabili 2020 (comune) | 10 km | altri 711 km |
strade a 20 e 30 all’ora (2019) | 68 km | (80%) 700 km |
TPL: passeggeri pro capite [pass/ab] 2019 | 286 | 600 |
Offerta TPL elettrico | 40% | 100% |
sharing mobility (2019) | buono | anche periferie e città metropolitana |
Le emergenze climatiche e di inquinamento atmosferico obbligano ormai tutti gli Enti a scelte di campo chiare rispetto alle priorità politiche e di investimento. Il PUMS di Bologna si è dato obiettivi ambiziosi di riduzione del traffico, ma anche la Regione ha fissato nel Patto Lavoro e Clima l’impegno di ridurre il traffico veicolare di oltre il 20%. Occorre che questi obiettivi vengano sostanziati in fretta con azioni coerenti: tirando il freno a mano negli investimenti su nuove autostrade dirottandoli sul trasporto pubblico, evitando scelte palesemente sbagliate come quella del polo logistico di Altedo che non è servito dalla ferrovia.
La tappa emiliano-romagnola di Clean Cities è iniziata ieri con il flash mob digitale che ha visto protagonisti i volontari dei circoli emiliano-romagnoli, che hanno pubblicato i loro selfie sui social accompagnati dallo slogan #CambiamoLogicaallaLogistica e invitando i propri contatti ad aderire con una call to action virtuale.
L’iniziativa era finalizzata a porre l’attenzione sul tema della logistica legata soprattutto all’e-commerce e all’impatto che questo settore comporta sulle nostre città: consumo di suolo, peggioramento della qualità dell’aria, aumento del traffico urbano, frammentazione della biodiversità, ma anche diritti dei lavoratori negati.
Il tema è stato il focus della diretta streaming del pomeriggio “Mobilità e logistica per Bologna: scelte nemiche del clima o cambi di paradigma?”, in cui sono emerse le criticità (legate al ruolo importante che l’Emilia-Romagna ha nel trasporto merci nazionale e internazionale) e sono state ribadite le proposte per la mobilità di Legambiente Emilia-Romagna, già contenute nel documento PNRR per la regione (qui il testo integrale): potenziare ed elettrificare la rete ferroviaria regionale e ammodernare la linea Parma-La Spezia; e completare velocemente il nodo del trasporto pubblico di Bologna (linee tram e SFM); realizzare un sistema di trasporto rapido costiero; dotare tutti i capoluoghi di tram o bus rapid transit e creare una rete di ciclovie per la mobilità di prossimità e turistica.
Per quanto riguarda la logistica, invece, le parole chiave dovrebbero essere: ferro, (per le grandi distanze), mobilità elettrica, razionalizzazione degli spostamenti per l’ultimo miglio, interventi di forte adeguamento alla sostenibilità dei centri logistici e del Porto di Ravenna.