European Mobility Week: l’indagine di Legambiente sui PUMS dell’Emilia Romagna
Entriamo nel merito dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) dei Comuni dell’Emilia Romagna
In chiusura dell’European Mobility Week, quest’anno a tema emissioni zero e accessibilità dei trasporti, non ci si allontani dagli obiettivi di mobilità sostenibile presenti nei Piani. Dall’indagine sui piani della regione, bene i miglioramenti attesi su Ferrara, Bologna, Faenza e Carpi, ma dalla carta si passi ai fatti.
La pandemia ha certamente riportato l’attenzione sul tema della mobilità in particolare sulla possibilità di un incremento nell’utilizzo dell’auto privata.
A questo proposito abbiamo indagato gli obiettivi dei PUMS attualmente approvati affinché cittadini e associazioni possano monitorare gli impegni definiti sui propri comuni.
La scheda con i PUMS a confronto è scaricabile al LINK.
Dall’indagine sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle città dell’Emilia Romagna, confrontando il modal share emerge come il PUMS della città di Ferrara, dagli scenari di piano attenda uno spostamento del 20% dall’attuale 60% di spostamenti in auto, verso la mobilità sostenibile. A seguire Bologna e Carpi con uno spostamento del 16% verso la mobilità sostenibile anche se Carpi parte da un valore di spostamenti in auto più elevato. Ferrara sicuramente vince anche relativizzando il dato sugli investimenti economici necessari al raggiungimento degli obiettivi di Piano, rispetto ad altri capoluoghi, ma serve ancora maggior coraggio. Infatti, si tratta di proposte che fanno ben sperare e che devono essere attuate senza subire ritardi quindi trovando un’applicazione concreta a livello delle politiche locali. Bene quindi che i Piani siano virtuosi, ma coerentemente deve esserlo anche una loro applicazione sul territorio.
Se guardiamo invece agli obiettivi finali assoluti, si aggiunge Faenza a Bologna e Ferrara che prevedono di arrivare ad un valore attorno al 40% dell’utilizzo complessivo dell’auto per gli spostamenti al 2030.
Obiettivi che è importante non subiscano deroghe a seguito della pandemia, ma che rimangano saldi nell’idea di riprogettare le città per i suoi cittadini e non per le auto.
Con la riapertura delle scuole, questo tema è ancora più centrale. È infatti necessario dare una forte spinta alla mobilità alternativa all’auto, dal rafforzamento del trasporto pubblico alla promozione degli strumenti di micro mobilità anche elettrica.
Sul nodo bolognese l’associazione torna a rimarcare la necessità di completare il Servizio Ferroviario Metropolitano, rete strategica per evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico o l’utilizzo dell’auto privata, insieme alla realizzazione del tram. Questo a fronte anche delle importanti risorse che il nostro paese avrà a disposizione con il recovery fund.
“Serve comunque che agli obiettivi seguano anche azioni concrete delle amministrazioni. A Bologna il progetto di Tram va nella direzione giusta, anche se il Servizio ferroviario Metropolitano sconta ancora ritardi. Viceversa su Ferrara non si ravvisano trasformazioni strutturali in corso”- commenta Legambiente.
Per l’occasione abbiamo messo a disposizione anche una semplice mappa ciclabile per la città di Bologna scaricabile al LINK, rappresentativa dei percorsi ciclabili presenti e per dimostrare l’agilità della mobilità ciclabile in città.