Legge assestamento di bilancio: un emendamento forza la caccia irregolare a ridosso del Parco del Delta
Forzatura inaudita su una presunta Azienda Faunistico Venatoria nelle Valli di Comacchio, che sopravvive fuori dalle discipline specifiche a suon di deroghe
Torniamo a sollevare criticità sulla gestione della caccia in un’area delicata come quella del Delta del Po. Dopo un calendario venatorio fortemente permissivo arriva un emendamento alla legge di assestamento di bilancio che forza sulla possibilità di caccia in zona contigua al Parco, avallando una situazione di gestione con forti pressioni sulla fauna e su cui sono presenti ampi dubbi di illegittimità sia sul piano erariale che delle discipline delle aziende venatorie.
L’emendamento – già avallato in Commissione consigliare – arriva dai consiglieri PD e Marco Fabbri (già presidente del Parco Delta e ormai promotore delle istanze del mondo venatorio), Luca Sabatini e Marcella Zappaterra.
L’emendamento proroga di un altro anno il regolamento del Parco che disciplina la caccia nell’area contigua dello stesso, e prova a consolidare la presenza di un’ Azienda Faunistico Venatoria paradossalmente non regolamentata nella Valle di Comacchio. Si tratterebbe infatti di uno strumento forzato e mai regolarmente autorizzato dalla regione Emilia-Romagna e dall’ISPRA ai sensi delle varie norme in materia di caccia. Anche le dimensioni dell’area sono al di fuori di qualsiasi possibilità concessa, con un territorio di 6 mila ettari contro i 2 mila ammissibili dalle norme. Elevatissimo anche il numero degli appostamenti di caccia con un impatto venatorio elevatissimo proprio in uno dei luoghi più importanti a livello nazionale e internazionale per la presenza di avifauna.
Su questa “Azienda” sono stati segnalati da tempo anche in Consiglio regionale dubbi di legittimità erariale, non comparendo nell’apposito elenco regionale e dunque con la forte preoccupazione che non abbia assolto al pagamento dei canoni di concessione, come sono tenute a fare le altre aziende. Il Comune di Comacchio era già stato invitato a regolarizzare la situazione dalla stessa Regione.
Si tratta di forzature illegittime che mettono fortemente a rischio la biodiversità di un’area unica come quella del Parco del Delta del Po. Un regalo alla lobby dei cacciatori comacchiesi con tutto il benestare e la complicità dell’Amministrazione locale.
Rispetto questa criticità, chiediamo quindi all’Assemblea Legislativa di rigettare l’emendamento.
Questo emendamento si inserisce infatti in un quadro già fortemente lassista sulla caccia , a partire dal Calendario Venatorio 2020-2021 che secondo l’associazione non prende in considerazione non recepisce alcune disposizioni di ISPRA e viola alcuni punti della Legge 11 febbraio 1992 n.157. Calendario che già aveva risentito degli interventi del Consigliere di Comacchio Marco Fabbri a sfavore di specie come la Pavoncella ed il Moriglione.
Infine l’emendamento rappresenterebbe un ulteriore arretramento sulla tenuta dei temi ecologici nella Legge di assestamento di bilancio, che andrà al voto probabilmente martedì 28 in Consiglio Regionale. Abbiamo già segnalato come un altro emendamento permetterebbe di allungare di un anno la possibilità di attuare le vecchie previsioni urbanistiche dei Piani Comunali, dando ulteriore possibilità alla cementificazione della regione.