Articoli

Una firma per l’Italia libera, unita e giusta

Lo scorso 20 luglio è partita  la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata (legge n. 86 del 26 giugno 2024) detta anche Legge Calderoli, entrata in vigore il 13 luglio.

Cosa prevede la legge

Ogni Regione potrà chiedere di avere completa autonomia legislativa su ben 23 materie: tutte e 20 le materie di legislazione concorrente e 3 materie di legislazione esclusiva dello Stato previste dall’articolo 117 della Costituzione.

Tra le 20 materie di legislazione concorrente, in cui lo Stato smetterebbe di determinare anche i princìpi fondamentali, troviamo: tutela e sicurezza del lavoro; istruzione; tutela della salute; alimentazione; protezione civile; governo del territorio; grandi reti di trasporto e di navigazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali.
Le tre materie di legislazione esclusiva dello Stato: norme generali sull’istruzione; tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali; organizzazione della giustizia di pace.

Con la legge sull’autonomia differenziata ogni Regione potrà chiedere la completa potestà legislativa sulle materie che desidera, così come ogni Intesa tra Stato e Regione avrà contenuti diversi a loro volta modificabili, cancellabili o rinnovabili a piacere. Si determinerà, quindi, una frammentazione pericolosa per l’unità del Paese e l’uguaglianza dei cittadini italiani. 

Le conseguenze della legge sulla salvaguardia ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici

Come per le altre materie che incidono sulle politiche sociali ed economiche, la frammentazione legislativa che procura questa legge sull’autonomia differenziata andrà ad incidere negativamente sulla salvaguardia ambientale, sul governo del territorio, sulle politiche per far fronte alla crisi climatica, alla transizione ecologica, energetica e produttiva. Le risorse naturali quali acqua, aria, suolo, foreste non hanno confini amministrativi e la loro salvaguardia va ad incidere anche sulla salute umana, come ha ben dimostrato l’esperienza della pandemia. 

Per questo, lo scorso 5 luglio, insieme a un coordinamento di sindacati, associazioni, partiti e personalità del mondo politico e culturale, Legambiente ha depositato in Cassazione il quesito referendario per chiederne l’abrogazione .E’ necessario adesso raccogliere entro il 30 settembre 500.000 firme affinché il referendum possa essere indetto a giugno 2025. Legambiente è tra i promotori del Comitato Referendario Nazionale e si sta impegnando nella costruzione dei tantissimi comitati territoriali che lavoreranno sulla raccolta firme e sulla sensibilizzazione riguardo le storture di questa legge.

Aiutaci anche tu, cerca il banchetto più vicino del coordinamento “La Via Maestra” e vieni a firmare!