Raddoppio ferrovia “Porrettana”: la cura del ferro si fa strada in Appennino
Raddoppio ferrovia “Porrettana”: la cura del ferro si fa strada in Appennino
Segnale positivo in Città Metropolitana per il raddoppio della linea Porrettana fino a Vergato. “Ora che c’è la volontà politica si punti su opere strategiche per le Aree interne: raddoppio ferrovia fino ad Alto Reno Terme e ripristino collegamento Porretta – Pistoia”
Oltre 1500 firme per la petizione di Legambiente Emilia-Romagna. Avanti la raccolta firme per chiedere un Completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano a favore dello sviluppo delle aree interne
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Segnali positivi dalla Città Metropolitana per il rilancio dei Comuni dell’Appennino: è arrivata nei giorni scorsi la notizia dell’uso di fondi PNRR per il raddoppio della ferrovia Bologna – Pistoia “Porrettana”, un asse strategico del collegamento tra città e aree interne. È una notizia che mette sul binario giusto l’azione politica a favore dello sviluppo montano. A febbraio ci eravamo già espressi negativamente riguardo la decisione della Regione, contenuta nel PRIT, di raddoppiare la linea solo fino a Sasso Marconi, escludendo così i comuni dell’hinterland montano dall’efficientamento della linea. La decisione di prolungare l’intervento di raddoppio fino a Vergato è un primo importante passo per estendere la cura del ferro alle aree appenniniche: si dimostra che laddove c’è la volontà politica si possono superare vincoli tecnici a favore della transizione ecologica.
Resta ancora grave però la situazione sul collegamento Pistoia – Porretta, nonostante il risanamento recente della linea, che da diversi anni è stata sostituita da bus sostitutivi nella tratta Porretta-Pracchia. L’ultimo decennio ha visto smantellare le corse nella linea e spezzato completamente il collegamento diretto Bologna – Pistoia. Investire su questa linea e sul collegamento con il capoluogo emiliano sarebbe una soluzione win-win per il territorio delle aree interne., con un notevole potenziale turistico durante la stagione estiva e un flusso importante di pendolari in entrambe le direzioni. Chiediamo dunque che la politica persegua l’obiettivo del raddoppio fino ad avvenuta esecuzione dell’intervento, favorendo così un appianamento delle diseguaglianze territoriali e un rilancio delle aree interne.
Ricordiamo che nel PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) della Città Metropolitana di Bologna è previsto per il 2030 il completamento del SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano), che include una previsione di treni ogni 15’ sulle linee metropolitane negli orari di punta, risultato che si potrà ottenere solo mediante il raddoppio delle linee. Il PNRR può essere il volano che consentirà di recuperare i ritardi sugli obiettivi al 2030: è infatti necessario il finanziamento di studi di fattibilità e progetti per completare il raddoppio della ferrovia fino alla fermata di Alto Reno Terme, per la risoluzione di nodi cruciali come quello della galleria di Riola.
Investire su questa tratta è anche un modo di risolvere i notevoli disagi subiti dai pendolari della zona, oltre ad allontanare il discorso pubblico da progetti anacronistici proposti da alcune forze politiche, come la bretella Reno-Setta, e dagli investimenti sul trasporto su gomma in generale che allontanano la città metropolitana e la regione dai sempre più urgenti obiettivi climatici.