NEW LIFE, al via il progetto di Crédit Agricole Italia e Legambiente per l’economia circolare
Per leggere il territorio e sviluppare percorsi di attivazione comunitaria e realizzare un percorso efficace di stakeholder engagement
Bologna sarà uno dei quattro poli territoriali scelti per il progetto
Parte New Life, il progetto di Crédit Agricole Italia e Legambiente dedicato all’economia circolare: un percorso pilota che si inserisce nell’ambito del meta-progetto globale FReD, lanciato dal Crédit Agricole con l’obiettivo di accompagnare e rafforzare il percorso di Responsabilità Sociale di tutte le entità del Gruppo.
L’obiettivo del lavoro congiunto è quello di ricucire, riconnettere e sviluppare risposte territoriali relative a percorsi di cura sociale, attraverso l’individuazione di alcuni progetti di comunità sviluppati grazie a forum di comunità dedicati. L’output di questi forum potrà essere la rigenerazione di luoghi pubblici ed interventi collegati ad iniziative a favore di realtà sociali e culturali del territorio.
“Siamo convinti – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – che occorra pensare a risposte macro, sistemiche e di natura economica che riguardino soprattutto rinnovate forme di relazione tra le persone e il mondo del lavoro, offrendo il necessario supporto volto anzitutto a un sostegno di tipo sociale, ma allo stesso tempo a suggerire e praticare attività circolari e civili. Il nostro metodo vuole sviluppare nuove visioni e progettualità in grado di contribuire all’analisi delle fragilità socio-ambientali e delle risorse di comunità in una prospettiva di costruzione di risposte grazie al potenziale civile territoriale”.
“Crédit Agricole Italia è storicamente impegnata a generare valore sui territori in ambito sociale ed ambientale, favorendo progresso e trasformazione – commenta Vittorio Ratto, Vice Direttore Generale di Crédit Agricole Italia –. Il progetto con Legambiente nasce dalla volontà di continuare ad operare concretamente per dare risposte adeguate ai bisogni sociali emergenti attraverso progetti di cittadinanza attiva e inclusione circolare, con senso di responsabilità e impegno nonché particolare attenzione alle nuove generazioni. Il nostro Gruppo vuole accompagnare clienti, aziende e stakeholder nella transizione verso un’economia sempre più rispettosa dell’ambiente e della società.”
Particolare attenzione sarà rivolta ai bisogni e ai luoghi che rischiano di rimanere esclusi da interventi mirati e coerenti con la vocazione del territorio e le reali esigenze dei cittadini. Per questo, il punto di partenza del lavoro è stata una mappatura realizzata in quattro città, Milano, Bologna, Campi Bisenzio (FI) e Vicenza, dove da alcuni anni si stanno istituendo dei distretti dell’economia civile. Legambiente vi ha infatti impiantato, grazie al Progetto ECCO (economie circolari di comunità), dei poli di “inclusione circolare”: ri-hub, sedi di formazioni e attività sull’economia circolare, dove la sostenibilità ambientale si fonde con l’inclusione sociale.
La tappa successiva sarà la presentazione di questi risultati nell’ambito di “forum di comunità” che saranno organizzati nei contesti osservati e in cui saranno invitati a partecipare associazioni, amministratori, scuole e cittadini per illustrare i progetti di rigenerazione urbana, richiamando alla partecipazione attiva attraverso la segnalazione di priorità sulle quali intervenire. Anche i dipendenti di Crédit Agricole Italia saranno coinvolti, attraverso il web, e con il forum sarà lanciato un modulo online per raccogliere idee e suggerimenti. Tra le attività anche rigenerazione, pillole e video tutorial sull’economia circolare e un webinar conclusivo del progetto. L’attività prevede inoltre il coinvolgimento di Crowdforlife, il portale di crowdfunding del gruppo bancario.
Per le mappature sono stati presi in esame cinque campi specifici: i giovani, le economie civili e circolari, le comunità protagoniste, il pubblico innovativo e l’innovazione sociale. Con l’obiettivo di fornire informazioni e spunti di riflessione per il lavoro di partecipazione che si svolgerà all’interno dei forum di comunità.
A Bologna, al primo posto nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, il focus è sul Quartiere Pilastro, che concentra simultaneamente numerose fragilità e potenzialità socio-ambientali e dove il reddito medio pro capite è inferiore a quello dei quartieri limitrofi. Vi sono numerosi centri di aggregazione e partecipazione giovanile e vi si registra una buona presenza di giovani stranieri under 19 anni. In termini di innovazione civica nel quartiere Pilastro si segnala il Progetto GECO che punta alla nascita della prima comunità energetica dell’Emilia-Romagna. Inoltre, il quartiere San Donato San Vitale, di cui fa parte il Pilastro, registra una buona partecipazione alle votazioni sul bilancio partecipato, in particolare nella fascia di giovani 16-34 anni la partecipazione è al 31,9%. Il comune, infatti, ha istituito numerosi strumenti di partecipazione civica come il regolamento beni comuni, il bilancio partecipato e i patti di collaborazione e ha adottato un piano straordinario dedicato agli adolescenti. In città, complessivamente, si registra un leggero aumento di giovani under 24 nell’ultimo triennio e una sostanziale diminuzione di over 65 nell’ultimo decennio.