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Legambiente su nuove tariffe trasporto pubblico metropolitano di Bologna

“Integrazione tariffaria gomma-gomma utile ed incentivante per gli spostamenti pendolari: è un primo passo positivo verso l’abbonamento unico metropolitano chiesto dall’associazione

Si avvii ora un’adeguata pubblicizzazione delle nuove tariffe, con un monitoraggio del numero dei nuovi abbonati

Altro tema sono invece le regole di affidamento e i dividendi TPER: necessitano adeguate risposte

Legambiente accoglie con favore la manovra tariffaria sugli abbonamenti extraurbani del TPM (Trasporto Pubblico Metropolitano) Bolognese. Finalmente un primo passo importante verso la riduzione dei costi del trasporto pubblico per i pendolari dell’area metropolitana, grazie all’integrazione tariffaria che riduce i costi dell’abbonamento extraurbano+urbano. Una scelta che promuove l’utilizzo abituale del TPM negli spostamenti più impattanti, cioè quelli verso la città dai comuni di cintura (favorendone anche l’aumento in numeri assoluti).

Da mesi ci battiamo per arrivare ad un abbonamento a prezzo unico metropolitano per il trasporto pubblico, anche attraverso la petizione online #Mobilityamoci (si può firmare a questo link). L’integrazione tariffaria presentata in questi giorni dalla Città Metropolitana di Bologna va nella direzione indicata dall’associazione, che sottolinea l’importanza di ridurre il prezzo degli abbonamenti al TPM, favorendo l’abbattimento degli inquinanti nel bacino metropolitano.

Chiediamo che si avvii, con un adeguato sostegno pubblicitario, una fase di monitoraggio pubblico del numero di abbonamenti che saranno sottoscritti con l’applicazione del nuovo piano tariffario, che consenta di valutarne con dati oggettivi l’impatto in termini di quantità e ricaduta economica delle misure introdotte.

La crescita del prezzo del biglietto singolo a 1,50 euro colpisce soprattutto turisti e frequentatori saltuari della città, e chi non usa abitualmente il mezzo pubblico. Nella logica dell’incentivazione all’uso del mezzo pubblico l’associazione ritiene invece che il citypass debba essere mantenuto all’attuale costo di  12 euro.

Tali considerazioni sono limitate all’efficacia del servizio rispetto alle sfide necessarie a ridurre inquinamento ed uso dell’auto. Altra partita sono i rapporti tra Comune e gestore del servizio e il tema dell’uso dei dividendi, che certamente potrebbero essere recuperati per sconti tariffari, soprattutto ai ceti più deboli.

Va inoltre approfondita con attenzione invece la proposta di proroga del servizio di TPL a TPER, che sarà portata in giunta entro l’estate. Rimettere a bando il servizio, invece che andare in proroga per i prossimi 5 anni, potrebbe essere l’occasione per ridiscutere i contratti di servizio ad oggi vigenti, e rivedere le possibili strategie di bigliettazione e di rinnovo del parco mezzi all’interno del bando.