Tutte le 50 organizzazioni aderenti al “Patto per il lavoro” vogliono nuove autostrade?
Tra queste università, associazioni agricole, terzo settore e l’ufficio Scolastico Regionale
Nel dibattito delle ultime settimane, tutte le richieste sono per infrastrutture stradali. Eppure il comune più cementificato d’Italia nel 2017 è in Emilia Romagna, e l’inquinamento estivo da ozono è già alle stelle.
Dal dibattito politico delle ultime settimane sembra che la principale divergenza tra governo della Regione e governo nazionale riguardi le autostrade. Il Presidente Bonaccini ha puntato molto sul mettere al sicuro i suoi progetti di nastri d’asfalto, previsti da un Piano trasporti scaduto da quasi un decennio e mai più ridiscusso.
“Una visione anacronistica della mobilità, per nulla coerente con le emergenze ambientali e di salute dei cittadini, che evidentemente la maggioranza in Consiglio Regionale vuole portare in campagna elettorale”.
Se la scelta “culturale” della maggioranza non stupisce, sembra invece quantomeno strana la posizione attribuita ai soggetti aderenti al Patto per il lavoro. Secondo quanto evidenziata in home page sul sito della Regione l’ “organismo” Patto per il lavoro, che raggruppa 50 soggetti aderenti (tra cui mondo del terzo settore, associazioni agricole, università), avrebbe deliberato di chiedere al Governo di non bloccare la Bretella Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana ed il Passante di Mezzo.
“Una simile posizione attribuita a soggetti tanto diversi ed eterogenei desta quantomeno qualche perplessità. Appare curioso ad esempio che l’Ufficio Scolastico Regionale, per citare una delle tante organizzazioni aderenti al Patto, ritenga un’esigenza impellente ed imprescindibile la costruzione di nuove strade ed autostrade.
Se davvero tanta parte della società regionale è così legata al bisogno di autostrade, il luogo giusto per discuterne sarebbe il futuro Piano dei Trasporti che deve essere rinnovato dal 2010, e non certo tavoli di confronto con regole e modalità decisionali alternative agli strumenti di vera partecipazione.
Nel dibattito sulla mobilità le infrastrutture sono necessarie. Ma nella scelta di quale modello metter in campo, non può essere taciuto come il Comune italiano con il maggior aumento della percentuale di cemento nel 2017 è Sissa Trecasali, dove è in corso il cantiere dell’autostrada TI-BRE (Dati Dossier ISPRA); che al 25 luglio sono già 6 le provincie che hanno superato i limiti normativi dell’Ozono, inquinante fortemente influenzato dai trasporti; che la direttrice alpina delle merci verso il centro Europa, l’Austria, ha posto il contingentamento al numero di Tir in transito e la Svizzera ha investito in modo fortissimo sul ferro con la recente inaugurazione del tunnel del Gottardo.
Per quanto l’obiettivo della crescita dell’occupazione sia fondamentale, non può essere slegato da scelte di pianificazione territoriali che guardino alla modernità ed al benessere delle future generazioni.