No ai mezzi motorizzati sui sentieri!
Traffico motorizzato selvaggio: salviamo i boschi e i sentieri dell’Emilia Romagna
La petizione (FIRMALA QUI), lanciata da CAI Emilia Romagna, Legambiente Emilia Romagna ed altre dieci Associazioni ambientaliste, chiede alla Regione di modificare la Legge 14/2013.
Una petizione on line per chiedere all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna di modificare la legge 14/2013 (“Rete escursionistica dell’Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche”), per riaffermare tutte le precedenti tutele per le aree rurali montane e boschive (Piano Paesistico, Piani Parchi, Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale, Rete natura 2000 …) e per inibire l’accesso motorizzato a fini di svago e di attività sportiva sui sentieri montani. La Legge, pur contenendo diversi elementi positivi in grado di promuovere la tutela e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale e la pianificazione territoriale, contiene un elemento contradditorio, inserito dopo un intervento dell’ultima ora: una definizione di escursionismo che non pone alcuna limitazione concettuale a che esso venga praticato con l’utilizzo di mezzi motorizzati.
Di conseguenza è prevista, salvo eccezioni, la possibilità di utilizzare i sentieri anche con mezzi motorizzati previsione, in contrasto con la finalizzazione dei percorsi escursionistici, pur affermata dalla legge in oggetto, alla “promozione delle aree naturali … e allo sviluppo sostenibile”.
Chiediamo alla Regione di aggiustare questa legge non tanto e non solo per proteggere gli escursionisti dal pericolo rappresentato dai mezzi a motore, quanto per tutelare un sistema ambientale non adatto a subire l’impatto dei motori. Il rumore disturba la fauna di montagna, i gas di scarico disturbano flora e fauna, le ruote artigliate scavano solchi sul fondo naturale dei sentieri, che vengono poi ulteriormente disfatti dalle acque. Non solo tutela ambientale, ma una diversa idea di sviluppo economico e turistico dell’Appennino: l’Emilia Romagna è percorsa da 8.000 km di sentieri, sui quali si appoggia una rete di lunghi itinerari di carattere storico, devozionale, naturalistico conosciuta anche nei paesi del nord Europa; questi esprimono una domanda in crescita del viaggiare lento di scoperta che aspetta solo, per essere soddisfatta, una rete di ricettività adeguata, che si sta costruendo. Chi esprime questa domanda è interessato a conoscere il territorio, le sue emergenze storiche, la sua cultura, la sua gastronomia.
Inutile dire che questo tipo di turismo sarebbe fortemente disincentivato dalla presenza sui sentieri di motociclette, quad ed automobili 4×4. Gli appassionati di motori fanno i loro raid in giornata, poi se ne tornano: non rappresentano una vera opportunità economica per il territorio montano, ma solo un utilizzo di consumo devastante.
La petizione è promossa da FAI, FEDERGEV, FIAB, Italia nostra, Legambiente, Montagna Incantata, Pro Natura, Trekking Italia , UBN e WWF.
FIRMA LA PETIZIONE ONLINE A QUESTO LINK