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A bordo del Treno Verde gli Ambasciatori del territorio dell’Emilia-Romagna

Da Parma un carico di esperienze virtuose ed eccellenze alimentari in viaggio verso Expo.
La Regione investa sempre più sulla conversione al biologico e punti a diventare modello di sostenibilità ambientale nelle produzioni agricole di qualità.
L’assessore all’Agricoltura Caselli firma il manifesto per una nuova agricoltura.

Parmigiano, grani antichi e cereali, patate e ortaggi, frutti, coltivato e prodotto con metodi biologici, con uso di germoplasma locale e con varietà tradizionali da aziende e cooperative che hanno scelto di innovare il loro processo di produzione e trasformazione rispettando la biodiversità dei luoghi, l’ambiente e la qualità delle materie prime. Ma anche valide esperienze di allevamenti bovini su territori recuperati dall’abbandono, agroenergie. Storie che rappresentano un possibile modello di economia sostenibile per i territori ed esempi di un movimento molto più grande, ma poco visibile di giovani e vecchi agricoltori che hanno superato il modello impoverente dell’agricoltura industriale intensiva. Chiediamo alla Regione di ripartire da queste realtà per trasformare l’Emilia-Romagna in un modello italiano di agricoltura di qualità, estendendo la produzione biologica al 25 per cento entro il 2020.

Le eccellenze della produzione agricola di qualità dell’Emilia-Romagna sono state consegnate al Treno Verde dagli Ambasciatori del Territorio emiliani che questa mattina hanno inaugurato la tappa di Parma del convoglio ambientalista. Prodotti, ma come detto soprattutto storie ed esperienze che stanno accompagnando il viaggio 2015 della storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato dedicato quest’anno all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo.
Gli Ambasciatori del Territorio, iniziativa promossa da Legambiente e Alce Nero, ha per protagonisti agricoltori e realtà agricole che producono nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale e culturale dei loro territori. Insieme a loro abbiamo presentato il Manifesto della Nuova Agricoltura, sottoscritto a bordo del Treno Verde anche da Simona Caselli, assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna. Con loro abbiamo anche lanciato il “Progetto Conversione”, una sfida che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Italia nei prossimi 6 anni, liberando una vasta porzione di territorio italiano dai pesticidi.

“La nuova agricoltura che delineiamo nel nostro Manifesto, e che è stata ben rappresentata questa mattina a Parma dagli Ambasciatori del Territorio offre molteplici servizi ai cittadini: garantisce cibo buono e salute, tutela delle risorse naturali e della varietà genetica, tutela dei saperi e dei sapori che rendono unico e irripetibile ogni territorio italiano, ospitalità, bellezza del paesaggio – ha dichiarato Daniela Sciarra, portavoce del Treno Verde -. Tutti questi servizi, che vanno ben oltre il prezzo del prodotto venduto, non hanno ancora però un adeguato riconoscimento. C’è un grave ritardo di tutta la politica europea. Le politiche agricole italiane e regionali, appesantite da pastoie burocratiche e da parassitismi ormai storici, stentano a cogliere la domanda di cambiamento che i cittadini e le aziende agricole più innovative chiedono. Eppure è questa innanzitutto l’agricoltura per cui vale la pena investire che può trasformarsi in un volano di sviluppo fondamentale per le regioni italiane, che può destare impegno professionale e passione soprattutto nei giovani riportandoli a questo antico mestiere”.
“L’agricoltura è un formidabile fattore di promozione dell’identità culturale e sociale di un territorio e proprio l’agricoltura oggi può essere non solo il più importante alleato per le attuali sfide ambientali ma soprattutto per lo sviluppo dell’economia verde – aggiunge Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – Questo vale ancora di più in una regione come l’Emilia-Romagna dove esiste il più alto grado di biodiversità in Italia e sono già presenti a 41 prodotti a marchio dop e igp e alcune prodotti conosciuti in tutto il mondo. Questa ricchezza va però tutelata combattendo con forza cementazione, impoverimento dei suoli e accumulo di sostanze inquinanti nell’acqua; rischi ancora troppo presenti nei nostri territori. È necessario, invece, investire sulla nuova agricoltura che è già all’opera e praticata da molti nostri agricoltori. Il principale motore di questo cambiamento sono l’agricoltura biologica con le sue molteplici varianti e in genere le mille forme di agricoltura legate alle vocazioni dei territori, che operano per salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità e sono aperte alla ricerca e all’innovazione. È per questo che chiediamo alla Regione di farsi promotrice di una grande sfida che possa portare il nostro territorio a una percentuale di biologico almeno del 25 per cento e punti sull’agricoltura e i prodotti di qualità per rilanciare il lavoro e la competitività dei nostri produttori”.

Ecco gli Ambasciatori del Territorio emiliani che viaggeranno con il Treno Verde:

  •  Massimo Spigaroli Antica Corte Pallavicina – Dai campi di quest’azienda arrivano: mais, pioppi, uva, verdure di ogni tipo, frutta che sembrava scomparsa dalle nostre terre. Dagli allevamenti arrivano i maiali di razza autoctona, i bovini di razza Bianca della valle del Po, le oche, le anatra e i polli. L’Azienda Agricola produce tutti i cereali che alimentano gli animali, si allevano maiali neri (un’antica razza introdotta nella Bassa Parmense dai Borbone già dalla fine del 1700), bovini di razza bianca Valpadana, oche, anatre, faraone, conigli, piccioni, galline e tacchini. Si producono uva fortana e lambrusco scorza amara, si coltivano i pioppi e il frutteto. Oggi come allora, i maiali son trasformati in salumi, tra i quali spicca la produzione DOP del Culatello di Zibello, gli ortaggi in giardiniere e salse, la frutta in mostarde e marmellate oppure venduti al mercato contadino che si tiene ogni sabato mattina a Parma
  • Azienda Agricola Guerzoni – Nata nel 1975, è certificata Demeter dal 1980. Tutte le sostanze biodinamiche impiegate nelle coltivazioni vengono prodotte nel circolo agricolo biodinamico “La Farnia”. La coltivazione biodinamica produce uva di qualità, genuinità, sapore e bontà superiori. L’area coperta dalle coltivazioni biodinamiche, pari a 100.000 mq, è un terreno di grande biodiversità. Si coltivano in modo alternato diverse varietà di uve: Salamino, Uva d’oro, Ancellotta, Trebbiani vari e diverse altre specie autoctone.
  • Azienda agricola Ortigiani – Azienda montana attiva nel campo della microagricoltura con produzione di patate, ortaggi e frutti antichi e allevamento di razze in via d’estinzione: Gallina modenese, pecora cornigliese. Collabora con APS Cenoc’è e il Distretto di Economia Solidale. Partito catalogo montano germoplasma locale (con az. Stuard di Parma). Fanno rete otto aziende agricole associate nella Val Ceno con un accordo anche sul modo di coltivare .
  • Le Comunaglie Ligonchio (RE)- L’azienda ha ricevuto la menzione per il recupero del territorio montano abbandonato all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Prati, pascoli e antiche abbeverate valorizzati attraverso l’allevamento bovino (chianine con metodo biologico, vendita diretta in azienda, preparazione di salsicce e regù) e la coltivazione di frutti autoctoni (confetture e composte es. di mele renette e rondella, pera gialon e pera pignar)
  • Azienda agricola biologica Brugnoli (Vischeto – Bardi) Parmigiano che hanno allevamento in montagna di Brune Alpine (razza molto rustica) e di Frisone Italiane e anche di ‘maiale nero di Parma’.
  • Andrea Cenacchi Podere Santa Croce, Argelato (BO) bella azienda che fa biodinamica da oltre 10 anni, in cui si coltivano ortaggi e cereali, si allevano animali e si pratica ricerca in collaborazione con l’Università di Bologna (DiSTA) per il recupero di varietà antiche di cereali (Andriolo, Gentilrosso, Inalettabile, Verna, Frassineto). È anche fattoria didattica.
  • Morara Andrea a Monterenzio (Appennino bolognese val di Zena ai piedi del Monte delle Formiche) azienda bio che fa Farro, Grano tenero, Ceci, Grano del Faraone, Grano Saraceno, Mais da Pop Corn e da polenta; per quanto riguarda il grano tenero ho inserito una varietà antica la quale non crea i problemi di intolleranza alimentare che si possono incontrare con i grani moderni.