Mobilitazione al Lido di Dante di Ravenna per proteggere la costa che sprofonda
L’abbassamento del terreno viene amplificato da attività antropiche come l’estrazione di idrocarburi, ma la politica non interviene
È necessario un piano di azione straordinaria per fronteggiare la subsidenza in tutta la regione
Una lunga catena umana a simbolica protezione della costa che si sta inesorabilmente abbassando: è il blitz realizzato questo pomeriggio presso la spiaggia del Lido di Dante da Legambiente e il Comitato Cittadino in occasione dell’arrivo di Goletta Verde in Emilia-Romagna.
Bagnanti, cittadini, commercianti e operatori turistici uniti per porre l’attenzione sul delicato problema della subsidenza, particolarmente sentito proprio in quest’area del litorale.
Il territorio del Lido di Dante è infatti tra quelli più colpiti dal fenomeno di abbassamento del terreno e di erosione della costa: secondo i dati Arpa, infatti, se il litorale ravennate presenta abbassamenti generalmente fino a circa 5 mm/anno, l’area costiera compresa tra il Lido Adriano e la foce del Bevano presenta una depressione più importante, facendo registrare un abbassamento pari a 20 mm/anno proprio in corrispondenza della foce dei Fiumi Uniti.
Un fenomeno che colpisce tutta la fascia costiera emiliano-romagnola, ma che in questo lembo di terra, di fronte al quale è situata la piattaforma petrolifera Angela Angelina di ENI, ha degli effetti più evidenti. È ormai certo infatti che l’estrazione di fluidi, dal sottosuolo – e quindi anche di idrocarburi – sia una delle cause antropiche dell’aumento della subsidenza.
Il Comune di Ravenna, sfruttando i fondi che la stessa ENI mette a disposizione (circa 2,5 milioni di euro quelli previsti per il futuro), cerca di proteggere la costa realizzando nuove dighe foranee e cordoni di sabbia: ma l’intervento rischia di divenire l’ennesimo palliativo momentaneo, se non si lavora anche sui problemi a lungo termine. Appare inoltre paradossale investire ingenti risorse per costruire strutture protettive del litorale, se dall’altro lato si continuano a permettere attività che amplificano gli effetti della subsidenza.
Se è vero che non è possibile determinare con precisione quanto sia questa influenza, la politica dovrebbe comunque assumersi la responsabilità di tutelare le future generazioni, il patrimonio naturalistico, economico e turistico del territorio: e invece il tema delicato è completamente ignorato e fuori dall’agenda politica locale e regionale.
«In Emilia-Romagna – afferma Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna – serve un piano di azione straordinaria per fronteggiare il fenomeno della subsidenza. È necessario innanzitutto porre un freno alle cause antropiche che aumentano tale fenomeno, e quindi pianificare azioni a lungo termine che diminuiscano il rischio, a cominciare ad esempio dal blocco delle estrazioni di fronte al Lido di Dante».
Legambiente chiede perciò alle amministrazioni locali e alla futura Giunta regionale di vietare categoricamente le attività di estrazione di idrocarburi e acqua lungo la costa, e di investire risorse economiche in azioni di riduzione del rischio, a cominciare dai fondi strutturali europei.
Le prossime iniziative e il programma completo della tre giorni di Goletta Verde è scaricabile al seguente link:
https://www.legambiente.emiliaromagna.it/wp-content/uploads/2014/07/Programma-completo-Goletta-Verde.pdf