Variante di Valico: migliorare la centrale di ventilazione di Roncobilaccio
Il camino di ventilazione della galleria di base, che sbocca nell’abitato di Roncobilaccio rischia di compromettere la qualità di vita dei cittadini, se non modificato.
Dopo l’incontro tra cittadinanza e Società Autostrade, la conferenza dei servizi del 30 novembre renda prescrizioni obbligatorie le modifiche richieste.
Sono molte le problematiche ambientali e di sicurezza, che i lavori della Variante di Valico stanno facendo esplodere. Non ultimo il problema del camino di ventilazione della galleria di base di 9 chilometri che corre tra Emilia e Toscana. Una galleria progettata per avere un unico camino di ventilazione (posizionato a circa metà della sua lunghezza) che sbocca in una conca a meno di 300 metri dall’abitato di Roncobilaccio. Un progetto sbagliato che rischia di compromettere la qualità dell’aria, le condizioni di vita e la salute degli abitanti, se non saranno apportate le necessarie migliorie tecniche e di controllo richieste dalla cittadinanza.
Dopo l’incontro avvenuto nella serata del 22 novembre, tra Società Autostrade e cittadinanza, fatto a soli 9 giorni dalla conferenza dei servizi sull’opera in oggetto, le richieste più che legittime della cittadinanza sembrerebbero essere state raccolte dal Comune che dovrebbe portare le istanze all’incontro del 30 presso il Ministero delle Infrastrutture.
Dopo anni in cui si è cercato di tenere nascosto i reali rischi di questo progetto, Società Autostrade sembra avere fatto aperture nei confronti delle richieste dei cittadini, con la promessa che sarà messa in campo una campagna di monitoraggio della qualità dell’aria ante e post operam per l’abitato di Roncobilaccio, oltre all’inserimento di un sistema di abbattimento dei fumi in uscita dalla centrale di ventilazione. Autostrade ricorda inoltre che le ventole del camino saranno attivate solo in caso di estrema necessità, e non saranno utilizzate in condizioni di traffico “normale”, durante le quali i gas di scarico della galleria riusciranno ad essere smaltiti attraverso i 2 ingressi della galleria di base.
“La lunga battaglia portata avanti per anni dai cittadini di Roncobilaccio – dichiara Marco Sebastiano, Direttore di Legambiente Emilia-Romagna – sembra che stia portando ad un risultato. Pur stigmatizzando l’atteggiamento di Autostrade, che ha promosso un confronto pubblico a soli 9 giorni dalla conferenza dei servizi, il risultato dimostra come opere di questa portata non possono essere fatte senza un forte coinvolgimento delle persone che vivono nelle zone interessate. La battaglia per la qualità di vita non sarà vinta fino alla conferenza dei servizi del 30, dove speriamo che le promesse si trasformino in fatti ed in prescrizioni obbligatorie”.
Auspichiamo che i lavori della conferenza dei servizi sanciscano l’obbligo di una campagna di monitoraggio in continuo sulla qualità dell’aria dell’abitato, fatta da un ente esterno che possa garantire l’attendibilità delle misurazioni come può essere Arpa, attraverso l’installazione di centraline fisse di misurazione dei principali inquinanti in uscita dal camino. Almeno 2 anni di misurazioni sia ante operam che a camino attivato.
Indispensabile inoltre l’installazione all’imbocco della centrale di ventilazione di un sistema di abbattimento dei fumi in uscita, che riduca al minimo il rischio di fuoriuscita di nubi tossiche prodotte in galleria in caso di incidenti gravi, che metterebbero seriamente a rischio l’incolumità dei cittadini di Roncobilaccio.
Al termine dei due anni della campagna di monitoraggio, sarà inoltre necessario verificare le eventuali modifiche che la centrale di ventilazione avrà potuto apportare alla qualità dell’aria del centro abitato, e nel caso di un peggioramento della stessa, rivedere il progetto con migliorie come l’innalzamento dello sbocco dei camini, fino addirittura alla chiusura della galleria in caso di gravi emissioni inquinanti.