Confservizi su discariche e inceneritori, la presa di posizione di Legambiente
Gravissime le affermazioni del Presidente regionale di Confservizi su discariche ed inceneritori
Legambiente e i cittadini emiliano romagnoli sono in attesa da molto tempo di un Piano Regionale dei Rifiuti che solo adesso, con grande ritardo, ha preso faticosamente avvio.
Inacettabile la minaccia di Confservizi alle Istituzioni e agli organismi preposti alla sua elaborazione.
Legambiente interviene sulla lettera inviata ad Errani e Freda dal Presidente regionale di Confservizi.
Legambiente e i cittadini emiliano romagnoli sono in attesa da molto tempo di un Piano Regionale dei Rifiuti che solo adesso, con grande ritardo, ha preso faticosamente avvio.
Non si conoscono i dettagli del Piano, e l’invito alle Regione è quello di condividerlo anche con la società civile.
Tuttavia la visione prettamente economica della gestione dei rifiuti che traspare dalla lettera del presidente di Confservizi, è evidentemente contraria a tutte le normative nazionali ed europee, che puntano alla riduzione dei rifiuti ad alla loro corretta gestione al fine di aumentare le percentuali di raccolta differenziata, e rendere residuali gli smaltimenti discarica e l’incenerimento.
Chiedere garanzie sul mantenimento della stessa quota di rifiuti, anche a costo di porre un limite a riciclo e riduzione rifiuti va contro una corretta programmazione della gestione rifiuti.
“Inaccettabile inoltre il tono minaccioso utilizzato, – dichiara Lidia Castagnoli, della segreteria di Legambiente Emilia Romagna – che svela la totale assenza di responsabilità civica verso una pianificazione delicata come quella della gestione dei rifiuti, che afferisce alla qualità ambientale e dunque ad un bene comune.”
Date le illecite pressioni che vediamo provenire dal mondo industriale, si rivela anche più urgente il voto in consiglio regionale della proposta di legge di iniziativa popolare sulla corretta gestione dei rifiuti, che punta a rendere residuale l’uso di discariche ed inceneritori, anche attraverso la separazione tra chi si occupa della raccolta rifiuti, e chi gestisce gli impianti.