Perchè destinare il recupero delle macerie all’autostrada Cispadana?
L’ordinanza firmata il 3 settembre da Errani regolamenta l’utilizzo ed il recupero delle macerie.
Una forzatura destinarne l’utilizzo alla costruzione dell’autostrada Cispadana.
E’ stata firmata in data 3 settembre, dal presidente della Regione Vasco Errani, l’attesa ordinanza di regolamentazione del recupero e del riutilizzo delle macerie. Il documento contiene una proposta di sperimentazione sul riutilizzo delle macerie, come sollecitato più volte da Legambiente.
Da mesi chiediamo che si regolamenti la gestione delle macerie, e si pensi a progetti per il loro riutilizzo in un’ottica green, riducendo il prelievo di materie prime dalle numerose cave presenti in Regione. Bene quindi quest’ordinanza che va nella giusta direzione del loro riutilizzo, scongiurando i problemi di gestione e di stoccaggio delle stesse, come avvenuto invece nel caso del terremoto dell’Aquila.
Troviamo però un’inaccettabile forzatura il passaggio del documento che destina l’utilizzo delle macerie come rilevato stradale per la costruzione della Cispadana. Ancora una volta, invece di avviare un nuovo modello di ricostruzione, si percorrono vecchie politiche di promozione del trasporto su gomma e cantierizzazione di “grandi opere”, in un momento in cui le priorità delle popolazioni colpite dal sisma sono certamente altre.
Ribadiamo la necessità di puntare su nuovi modelli di sviluppo per l’Emilia Romagna, ripartendo dal dramma del terremoto per rivedere le politiche dei grandi investimenti. Cercare di rendere sostenibile un’autostrada con il “trucco” dell’utilizzo delle macerie del sisma per la sua costruzione, non elimina i problemi reali che una grande arteria porta con se: ulteriore consumo di suolo fertile, peggioramento della qualità dell’aria e l’implementazione di un modello di mobilità basato sul trasporto su gomma.