Amianto: alzare l’attenzione sulla corretta gestione nelle zone terremotate
Legambiente invita Regione ed autorità competenti ad informare cittadinanza ed operatori sulla corretta gestione delle macerie contenenti amianto.
Passate alcune settimane dagli eventi sismici che hanno seriamente colpito la nostra regione, emerge il problema della corretta gestione delle macerie contenenti amianto. In questi territori infatti è nota la presenza di coperture e canne fumarie in amianto non solo su capannoni, ma anche in svariate tipologie di edifici.
Negli ultimi giorni si sono susseguite molte segnalazioni alla nostra associazione, in merito a questo problema.
All’interno del decreto 74 del 6 giugno 2012, all’articolo 17 contenente le misure urgenti in materia di rifiuti e di ambiente per le zone colpite dal sisma, si ribadisce l’obbligo di gestire secondo le norme vigenti le macerie contenenti amianto “facilmente individuabile”. Ricordiamo l’importanza di gestire nella maniera corretta macerie contenenti anche minime quantità di amianto, come sollecitato negli ultimi giorni anche dall’AEA (Associazione esposti amianto e rischi per la salute), e di evitare interpretazioni di comodo di questa norma.
Legambiente ha scritto alle autorità competenti chiedendo che la popolazione delle zone colpite dal sisma, ed anche tutte le persone che operano nella movimentazione delle macerie, siano messi in condizione di lavorare in sicurezza, rendendo innanzi tutto disponibile la mappa delle zone a rischio amianto. Questa mappa, seppur lacunosa per quanto riguarda i territori colpiti dal sisma (A Medolla e Cavezzo risultano 0 siti con amianto; a Mirandola 5, a Finale Emilia 10.), deve essere la base di partenza per ridurre i possibili rischi di esposizione alle fibre di amianto; trasportare le macerie in camion coperti da teloni, e l’utilizzo da parte degli operatori di maschere sono altre azioni minime per ridurre il rischio di esposizione.
Chiediamo a operatori e cittadini la massima vigilanza su questa problematica, segnalando immediatamente casi di gestione scorretta dell’amianto alle autorità competenti (Arpa ed AUSL).
L’associazione ha chiesto inoltre sia alla Regione che l’Ausl sia messa in condizione di rispondere nelle 24 ore, così come disposto dal decreto ministeriale per le zone terremotate, alla presentazione dei piani di lavoro per lo smaltimento delle macerie contenenti amianto. Attualmente le sedi AUSL dei territori colpiti sono in condizioni precarie, e non è stato fatto nessun appello alla collaborazione di personale proveniente da altri territori.