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Edilizia, indipendenza energetica e qualità dell’aria: le radiografie di Legambiente

Tutti in Classe A: Legambiente presenta una radiografia energetica del patrimonio edilizio con 200 edifici analizzati in tutta Italia, di cui 10 a Bologna.

Pessima la situazione del patrimonio esistente, anche quello più recente. Buone le norme regionali sul nuovo edificato, ma servono controlli rigorosi ed una informazione più chiara ai cittadini sulla certificazioni energetiche.

In classe A si vive meglio. Nessuna, o quasi, dispersione di calore e consumi energetici ridotti, d’estate come d’inverno. In una casa ben progettata, isolata e certificata sono pressoché assenti i ponti termici tra le strutture portanti e in corrispondenza delle superfici balconate o delle soglie delle finestre.
La termografia è una sorta di radiografia a colori, che consente di capire come sono costruiti gli edifici sotto il profilo dell’isolamento termico, e quindi di svelare la qualità o meno degli edifici in cui viviamo o lavoriamo. Uno strumento nuovo al quale ricorre Legambiente con un obiettivo semplice e preciso: mostrare i vantaggi degli edifici ben costruiti e gli svantaggi di quelli fatti male. Non esiste, oggi, alcuna ragione, economica o tecnica, che impedisca di realizzare esclusivamente edifici di classe A, che si avvalgano, poi, anche del contributo di pannelli solari termici o fotovoltaici, o altri impianti da fonti rinnovabili per arrivare sostanzialmente ad azzerare la spesa delle famiglie legata all’energia.
Gli edifici sono infatti responsabili di una grossa fetta dei consumi energetici italiani e delle emissioni di gas serra. Tra il 2000 e il 2010, i consumi legati all’edilizia sono cresciuti più degli altri e rappresentano complessivamente il 53% dei consumi elettrici e il 35% di quelli energetici totali. E’ dunque importantissimo intervenire in questo settore, se si vuole invertire la situazione e ridurre le emissioni di CO2.
Il risparmio in termini di risorse energetiche conseguenti all’efficientamento del patrimonio edilizio esistente, oltre a migliorare la qualità della vita di chi ci abita, porta ad indubbi vantaggi sulla qualità dell’aria delle città, con un minor utilizzo di energia per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo. Inoltre, riducendo i consumi di gas per il riscaldamento, si può ridurre la dipendenza da forniture di gas naturale di altri paesi, evitando il rischio di emergenze come quella avuta in occasione del rigido inverno scorso.
I tecnici di Legambiente hanno esaminato 200 immobili in 21 città d’Italia, di cui 10 a Bologna: i risultati delle termografie effettuate sul capoluogo regionale evidenziano come pochissima attenzione sia stata posta negli anni, alla costruzione di edifici energeticamente efficienti, anche per le edificazioni più recenti.
La regione Emilia Romagna ha recentemente legiferato ponendo delle prestazioni energetiche minime obbligatorie a nuovi edifici e grandi ristrutturazioni, inserendo l’obbligo di coprire il 50% di fabbisogni di acqua calda sanitaria ed il 35% dei fabbisogni termici dell’edificio con fonti rinnovabili, oltre all’obbligo di produrre almeno 1kW di energia elettrica rinnovabile.

Elemento di attenzione in Emilia Romagna però sono i controlli: sono previsti controlli a campione su un minimo di 5% di edifici certificati. Questa misura è insufficiente a verificare la veridicità delle certificazioni, e rischia di aprire la strada a false certificazioni e frodi per gli acquirenti. Occorrono quindi controlli veri ed indipendenti, in grado di dare certezze sull’efficienza energetica degli edifici. Inoltre lo strumento della certificazione energetica non è ancora diffuso ed adeguatamente compreso dai cittadini.
La qualità del costruire oggi è fondamentale ed è necessario dotarsi di strumenti appositi per il rinnovo dell’esistente, serve un “Piano regionale di rinnovo delle città” – dichiara Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia RomagnaAnche alla luce della futura ricostruzione delle zone colpite dal sisma, bisogna puntare subito ad edifici sicuri e ad emissioni quasi zero, come prevede l’unione europea al 2020, che trasformi quei territori in un modello da seguire a livello nazionale. Per quanto riguarda la certificazioni energetica degli edifici occorre uno sforzo per renderla comprensibile a tutti i cittadini e utili alle scelte degli utenti al momento dell’acquisto o della ristrutturazione“.

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Edifici a bassa efficienza energetica:

 

Edifici in Classe A: