Modena: il caso delle montagne di vetro arriva in Senato
Dopo anni di denunce del Circolo Locale di Legambiente San Cesario sul Panaro, il tema delle “montagne lucenti” viene posto in Senato della Repubblica
Disagi per chi vive nelle zone limitrofe agli accumuli
Legambiente invita al riciclo immediato e alla messa in sicurezza e bonifica delle zone prima destinate alla raccolta
Le cosiddette “montagne lucenti” non fanno parte della splendida catena montuosa dell’Appennino Tosco Emiliano visibile dall’autostrada A1 nei pressi di Modena, bensì sono cumuli di vetro della ditta Emiliana rottami spa di San Cesario, Comune di 5000 abitanti situato sul Panaro.
Tale ditta raccoglie vetro dalle campane della raccolta differenziata dall’Emilia Romagna, dalle regioni limitrofe e dall’estero (Austria, Germania, Francia, Slovenia).
Davanti alle sedi vi sono vere e proprio montagne (oltre 10 m) di vetro accumulate da anni, abbandonate senza alcuni tipo di copertura che prevenga la dispersione delle fibre di vetro nell’aria, con conseguenti disagi per le persone che vivono nelle zone circostanti.
A tal proposito, sia l’Università di Modena che il Dipartimento di Sanità Pubblica di Modena hanno sottolineato che, sebbene non si possa direttamente dimostrare che la “colpa” dei danni alle prime vie respiratorie e agli occhi lamentati dai residenti delle zone circostanti ai siti di stoccaggio del vetro dipenda realmente dalle fibre emesse e trasportate dal vento, non sia nemmeno da escludere. Ecco perché andrebbe, perlomeno, applicato il principio di precauzione.
Negli ultimi 15 anni, fra petizioni di comitati di cittadini e lamentele di numerosi Modenesi, il Circolo di Legambiente San Cesario sul Panaro ha proposto numerose petizioni e presentato un esposto alla procura di Modena, chiedendo la copertura di tali cumuli. Nel 2008 è stato deciso di presentare un esposto alla Comunità Europea e, a fronte delle indagini avviate in conseguenza a tale atto, è emerso che parte del materiale vetroso accumulato costituirebbe una “discarica”.
La Commissione Europea si era impegnata affermando: “le autorità confermano che entro dicembre 2010 saranno azzerati i cumuli di vetro giacenti da tempo nel sito di via Bonvino”.
In realtà, a novembre non solo i cumuli non erano stati smantellati, ma ne erano comparsi di nuovi, e i monitoraggi dell’Arpa hanno continuato a individuare la presenza di fibre vetrose nell’aria in quell’area.
Al riguardo il Senatore Ferrante ha posto una chiara interrogazione ai Ministri, sottolineando l’importanza di applicazione del principio di precauzione in merito ai possibili danni alla salute dei cittadini, richiedendo l’immediato riciclo dei cumuli di vetro e provvedimenti incisivi per garantire l’effettivo riciclo del materiale vetroso, nel rispetto del senso civico della popolazione che l’ha raccolto e differenziato.
Legambiente, soddisfatta dell’interrogazione, ne sottolinea il contenuto, affinchè questa possa finalmente essere l’occasione per avviare il riciclo immediato delle montagne lucenti, ponendo fine ad una fonte di disagio e possibile rischio sanitario per gli abitanti, nonchè ad un messaggio assolutamente negativo per tutti i cittadini che riciclano e per gli sforzi compiuti sino ad ora in tal senso.