Saldi: nei negozi poco risparmio energetico
Dossier fotografico di Legambiente sui numerosi negozi spreconi: porte spalancate nelle città della regione
Per non aumentare ulteriormente la febbre del pianeta i Sindaci proibiscano questo spreco
Con l’anno nuovo è cominciato ufficialmente il periodo dei saldi invernali dedicato alle vendite di fine stagione, forse una buona occasione per risparmiare su abbigliamento e accessori, ma non per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, a motivo dei numerosi negozi che tengono le porte spalancate con i riscaldamenti accesi.
In giorni diversi ci siamo recati nei centri storici di quattro delle principali città della nostra regione: Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna; abbiamo così potuto constatare quanto le accomuni questa pratica poco virtuosa.
Colpiscono l’occhio i tanti cartelloni colorati appesi alle vetrine, indicanti la percentuale di sconto, e i prodotti esposti nella maniera più accattivante possibile, per indurre potenziali clienti a fare una capatina in negozio.
Uno stratagemma più sottile quanto comune, che pare una vera e propria strategia di marketing, è quello di lasciare le porte di accesso spalancate per tutta l’orario d’apertura, a voler invitare i passanti ad entrare.
I volontari di Legambiente hanno documentato con numerose fotografie l’impressionante numero di esercizi commerciali che, disposti ad offrire sconti fino al 50% sulla mercanzia, non si possono altrettanto distinguere invece per attenzione verso il risparmio energetico: tenere le porte spalancate con il riscaldamento acceso significa sprecare enormi quantitativi di energia nel produrre un calore che verrà inevitabilmente disperso.
Alcuni negozi meno “spreconi” sono dotati della cosiddetta “lama d’aria”, quella sorta di phon caldo (o di gelo da banco frigorifero, nel periodo estivo) che ti investe entrando e che, in realtà, non scherma del tutto dalla dispersione. Tale sistema, di certo non un toccasana per la salute, sarebbe comunque più efficiente a porte chiuse.
Convinti che possa essere una reale occasione per il portafoglio acquistare merce in saldo, Legambiente chiede che i negozianti diano il buon esempio anche in materia di risparmio energetico: il negozio infatti non è soltanto un luogo dove trovare beni materiali, ma anche una vetrina che sta sotto gli occhi di tutti, perciò anche un modello; si spera di virtuosità e non di sprechi.
Per questo, Legambiente Emilia Romagna si rivolge ai sindaci della propria regione affinchè si attivino con ordinanze e stilino dei regolamenti che impongano a tutti gli esercizi commerciali la chiusura delle porte.
Ci sembra solo un piccolo passo nell’affermare un rispetto verso l’ambiente che parta da gesti minimi quanto importanti e carichi di conseguenze.
Nei prossimi giorni continueremo ad aggiornare il sito con le foto di altre città.
BOLOGNA
PARMA
REGGIO EMILIA
MODENA
RAVENNA