Operazione Po: Legambiente Emilia Romagna e Veneto si esercitano nella gestione della marine pollution
A Porto Tolle percorso formativo con i Volontari di Protezione Civile dei circoli di Legambiente Reggio Emilia e Rovigo
Conclusa l’emergenza Lambro, risultano ancora insufficienti i provvedimenti di prevenzione dei rischi industriali
Nell’ambito della campagna Operazione Po di Legambiente, i circoli di Reggio Emilia e Rovigo hanno deciso di unirsi per affrontare la tanto delicata quanto importante questione del delta del fiume Po, zona fragile e soggetta ad inquinamento costante derivante da varie fonti: impatto umano, scarichi industriali e petrolio proveniente dai principali porti petroliferi del Mediterraneo.
Si calcola che è come se nel bacino del Po vivessero, e scaricassero, il doppio degli abitanti dell’Italia intera.
Da febbraio, mese nero del Lambro, che ha subito lo sversamento di 2600 tonnellate di idrocarburi fra gasolio e oli combustibili, si può oggi stabilire che circa il 10% di tale quantitativo abbia raggiunto il mare. L’Italia si è rivelata assolutamente impreparata ad affrontare emergenze di questa portata e soltanto la volontà e la capacità della Protezione Civile locale hanno potuto sventare una vera e propria catastrofe ambientale.
Ecco perché Legambiente Emilia Romagna e Legambiente Veneto, coordinate dagli istruttori di Legambiente Nazionale, tramite i propri gruppi di Volontari di Protezione Civile specializzati nella bonifica di fiumi e coste dalla Marine Pollution, hanno deciso di darsi appuntamento per sabato 30 ottobre dalle ore 10 alle 14 presso la Spiaggia delle Conchiglie a Porto Tolle per una esercitazione pratica volta ad attuare concretamente misure di contenimento, pur in una simulazione, e a informare su come si gestisca un’emergenza ambientale dovuta a sversamenti di petrolio.