Parchi e biodiversità: forte preoccupazione di Legambiente Emilia Romagna per le aree naturali della propria regione
Timori per i tagli economici e le infrastrutture che minacciano molte aree naturali.
In una lettera a Errani e all’Assessore Freda, l’Associazione fa appello per un’azione organica ed incisiva della Regione
In una lettera inviata ad Errani e all’assessore all’ambiente Sabrina Freda Legambiente esprime i propri timori per le prospettive di tutela delle aree naturali e protette ed invita la Regione ad assumere un ruolo forte su questo tema.
I recenti tagli dei fondi destinati ai Parchi da parte del Ministero, sommati a quelli già annunciati da Comuni e Province, destano forte preoccupazione nell’Associazione, che si chiede quale futuro si profili per le aree protette dell’Emilia Romagna. In assenza di una mancata strategia regionale per limitare i danni si profila un pericoloso “effetto domino”, una corsa al ribasso che rischia di mettere in forse anche il destino del personale dei Parchi.
Legambiente Emilia Romagna è convinta che tutela e valorizzazione del territorio sono elementi strategici per la coesione del tessuto sociale e anche per la promozione economica, in zone altrimenti marginali come l’alto Appennino. Per l’associazione non è quindi possibile mettere in forse quegli strumenti e quelle politiche che assicurano le funzioni minime dei Parchi.
Più in generale, Legambiente richiama l’attenzione sulla necessità di politiche incisive di tutela della biodiversità, minata da una continua espansione urbanistica ed infrastrutturale che ne riduce sempre più gli spazi vitali, soprattutto sulla costa e lungo la cintura della Via Emilia. Molti anche gli esempi puntuali citati dall’associazione: come l’area ZPS delle Valli del Mezzano nel ferrarese, che rischia di essere tagliata a metà dall’autostrada Mestre – Ravenna, o la proposta di un terzo ponte nell’area di Castelvetro Piacentino che intaccherebbe zone di grande pregio naturalistico lungo il fiume.
A tal fine l’Associazione suggerisce le linee guida per definire un’azione chiara e forte: no a tagli indiscriminati dei fondi per Parchi ed aree protette, garanzia di un’adeguata rappresentanza delle Comunità locali nei Parchi, centralità della difesa delle aree di biodiversità nelle politiche regionali, ricerca di altre fonti di risorse a supporto dei territori dei Parchi.