Emergenza casa, plauso di Legambiente alle misure proposte dalla Regione
Si al recupero, no a nuovo consumo di suolo.
Investire risorse su immobili pubblici sfitti è un modo intelligente per creare nuove opportunità di alloggio e far lavorare le imprese senza consumare territorio. Non si perda l’occasione per puntare anche su un’importante opera di riqualificazione energetica.
Legambiente esprime il proprio apprezzamento all’annuncio della Regione Emilia-Romagna di investire 8,3 milioni di euro per proseguire il programma di recupero di oltre 800 alloggi sfitti e di concedete un contributo di 400.000 euro al fondo di garanzia per fronteggiare gli sfratti a Bologna.
L’iniziativa va nella direzione di rispondere ad un bisogno reale sempre più forte in questo periodo di crisi, che colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Inoltre è un segnale a chi pensa che per risolvere problemi sociali ed economici sia sempre necessario consumare nuovo territorio, attraverso nuove lottizzazioni, nuove “villettopoli”, nuove colate di cemento, senza prendere in considerazione il già notevole stock di abitazioni (anche di recente costruzione) sfitte o invendute.
“E’ il momento di avviare una stagione di grandi piani di recupero del patrimonio esistente – ha dichiarato Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna – coinvolgendo urbanisti ed imprese del settore”.
Il recupero di numerosissimi alloggi ed aree inutilizzate delle nostre città, spesso a ridosso o addirittura in pieno centro storico, consentirebbe di combattere realmente l’emergenza abitativa senza dover per questo sacrificare altro territorio, ma è anche un’opportunità per valorizzare le notevoli professionalità di imprese e artigiani attivi nel settore delle ristrutturazioni di qualità.
“L’importante – ha concluso Frattini – è non dimenticarsi che la priorità deve essere quella di avere abitazioni con consumi energetici molto più bassi di quelle originali. Lavorare su risparmio energetico, con nuovi materiali e tecnologie, garantisce un taglio alle emissioni di CO2, e permette agli inquilini di avere bollette meno salate”.